Diventare un imprenditore – Tre ragioni per il no (e per decidere di farlo comunque)

Se proprio vogliamo esprimere una preoccupazione, è il fatto che fin troppa gente sembra voler scegliere di diventare imprenditore solo perché “suona figo”.

Chi avvia un’attività, purtroppo, vive anche la fatica, il sudore e l’aspetto meno “glamour” di tutto questo. Pensare di essere cool è solo una ricetta che porta dritta al fallimento.

Ecco perché è davvero cruciale che tu capisca fin dall’inizio ciò che vuoi veramente e in che modo puoi arrivare a raccogliere tutti gli strumenti che ti sono necessari per avere successo.

Diventa un imprenditore

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Ed ecco le tre ragioni per cui non diventare imprenditori:

1.       Il tuo comfort vale più delle prestazioni

2.       Sei contrario agli obiettivi

3.       Non sei in grado di sopportare lo stress

In questo momento storico, tantissimi “aspiranti imprenditori” vengono catturati nella trappola delle start-up. Per loro, essere imprenditori diventa un po’ come fare yoga e mangiare “superfood” dal nome esotico.

I “ragazzi prodigio” di un tempo puntavano a ottenere un MBA o diventare vicepresidenti di qualche società di consulenza. Oggi decidono di abbandonare la scuola, mettersi a studiare qualche linguaggio di programmazione, raccogliere qualche milione di dollari e diventare gli Zuckerberg del futuro.

Ma perché no? Siamo sinceri, le start-up sono “fighe”.

L’idea di lavorare in un coworking o sempre connessi da un’isola dei Tropici qualsiasi sembra decisamente meglio che passare otto ore in qualche azienda anonima.

Nel frattempo, la programmazione – finora dominio esclusivo di nerd dalla socialità discutibile – è stata ribrandizzata in “coding”.

Anche i media sono complici: non fanno altro che parlare di bilanci di start-up che sembrano quasi superare i PIL di un’intera nazione. I profili social di alcuni imprenditori non sono altro che la messa in scena di tutto questo e dell’idea del #vivitilavita. È vero che accade, di dover programmare la newsletter della propria azienda stesi sulla spiaggia, ma la vita da imprenditore non è certo tutta qui.

Per questo è molto importante tenere ben distinti i due aspetti della vita da imprenditore, quello di chi sembra godersi la vita e quello di chi, invece, sta tutto il giorno con il capo chino sulla scrivania del proprio ufficio.

E se ti stai chiedendo in continuazione quanto potresti impiegarci a diventare un imprenditore, potresti non avere la mentalità giusta per diventarlo. La buona notizia è che, una volta che avrai capito come non farti “risucchiare” dagli aspetti meno splendenti di questo percorso, sarai in grado di goderne entrambi gli aspetti. Ma, agli inizi, è inevitabile che l’aspetto “non cool” prevarichi sull’altro.

Quindi, se sei attratto dagli aspetti instagrammabili della vita da imprenditore, scoprirai che questi non sono mai sufficienti a sostenerti in questo viaggio.

Dietro ogni immagine di imprenditore con il cocktail in una mano e il Mac nell’altra, c’è l’immagine di un uomo sfiancato da una maratona di un mese di lavoro da 12 ore al giorno.

Ma non scoraggiarti: ciò non significa che non devi essere determinato ad avviare la tua azienda. Dipende tutto dal tuoi carattere e dalle tue abitudini, e da quanto sei disposto a modificarli.

L’imprenditoria, in fondo, è un po’ una battaglia, e tu devi essere pronto. Non solo una battaglia contro i propri competitor, come pensano in molti, ma anche una battaglia contro se stessi, che ti obbliga a fare i conti con i tuoi punti di forza e le tue debolezze.

Per capire quindi se sei pronto a giocare questa battaglia, ecco tre motivazioni a cui NON dovresti pensare, e dei consigli su come combatterle.

1.      Il tuo comfort vale più delle prestazioni

Nell’arena del lavoro, ci sono due tipi di persone: quelle che trovano soddisfazione nei prodotti del successo, e quelle che amano il processo stesso, quello che fa spostare l’ago della bilancia.

Nel contesto imprenditoriale, significa che molte persone lanciano il proprio business solo perché sognano di non lavorare più nemmeno un singolo giorno della loro vita. Ci sono poi quelle che, ok, amano tutto questo, ma che amano anche coltivare progetti, elaborare strategie e vedere che queste prendono pian piano concretezza e diventano realtà.

Per queste persone, l’idea imprenditoriale è vista come una sorta di viaggio personale, un mezzo tramite il quale crescere come esseri umani, capendo dove stanno i propri limiti e spingendosi sempre un po’ oltre. In altre parole, sono disposte a uscire dalla propria “comfort zone”.

In questo senso, diventare un imprenditore è un po’ come diventare un marito, una moglie, un viaggiatore. Ci sono due modi per affrontare queste cose: vedendoli come strumenti per ricavarne piacere, oppure come step di un percorso che ci porta a diventare delle persone più consapevoli e complete.

Nessuna di queste due mentalità è del tutto sbagliata.

Ma, non appena arrivano le difficoltà, la prima è sicuramente più controproducente della seconda: non solo i risultati saranno differenti, ma anche la tua esperienza lo sarà.

Per fortuna, si può imparare a passare dall’una all’altra mentalità. Basta essere coscienti dei momenti in cui si fa qualcosa per la soddisfazione istantanea e dei momenti in cui, invece, conta l’esperienza dei propri punti deboli.

2.      Sei contrario agli obiettivi

Si sente spesso dire che gli imprenditori sono liberi di lavorare dove vogliono, quando vogliono e senza che nessuno dica loro quello che devono fare.

La libertà più assoluta, no? Ecco: non proprio.

Nessun business può crescere senza che dietro ci sia una strategia chiara e ben definita. E non esiste alcuna strategia se non ci sono obiettivi.

Se vuoi diventare imprenditore, e avere successo, devi tenere sempre un’idea ben centrata nella tua testa, tutto il tempo. E tutto quello che farai dovrà discendere da questa visione. Anche quando svolgi il lavoro più modesto, devi tenere ben presente in testa questo tuo obiettivo supremo, e fare tutto ciò che serve a realizzarlo.

Devi quindi trovare il tuo obiettivo e restare centrato su di esso. E questo deve essere concreto e realizzabile. Sono in molti a pensare di diventare imprenditori ponendosi obiettivi vaghi, come “Voglio lavorare da solo” o “Voglio viaggiare per il mondo”, o, ancora, “Voglio sfruttare pienamente tutto il mio potenziale”. Ecco, i tuoi obiettivi devono essere al di fuori della tua portata attuale, ma, comunque, realistici. Un obiettivo come “Voglio guadagnare un milione di euro nei prossimi sei mesi” è sì preciso, ma anche dannatamente irrealistico.

Quando riesci a connettere i tuoi obiettivi alla tua “Grande visione”, allora sei in grado di valutare tutte quelle “libertà” offerte dalla vita da imprenditore. Solo allora capirai che, nella maggior parte dei casi, si tratta di mere distrazioni.

Certo che puoi lavorare ovunque, ma il tempo e i soldi che spendi per prendere la macchina, spostarsi e andare a lavorare in una caffetteria carina sono funzionali al tuo obiettivo?

Per diventare imprenditori, è necessario anche fare i conti con il sacrificio. E avere una strategia è un modo per sacrificare piccole libertà al fine di approdare a una più grande.

3.       Non sei in grado di fare i conti con lo stress

Essere un imprenditore significa a volte anche essere stressato, e alcune persone sono meno portate di altre a fare i conti con lo stress.

Ci sono anche individui che amano essere stressati per mantenere alta l’attenzione degli altri (e se sei così anche tu, è meglio che ti tieni alla larga da tutto questo).

Il fatto è che lo stress può essere considerevolmente ridotto, o addirittura eliminato. Ma come?

Beh, lo stress deriva spesso dal fatto di essere bloccati in situazioni dalle quali si sente di non poter ottenere nulla e di non avere alternative. Sei bloccato in fondo a un vicolo cieco con delle figure minacciose davanti a te? Diventi stressato. Sei nella stessa situazione, ma sei armato fino ai denti e sai che esistono delle scappatoie? Non è poi così male.

Quando intraprendi il tuo business, assumi un rischio calcolato per farlo crescere. E più rischi, più possibilità hai di fare il botto, ma anche di cadere. Se sbagli di grosso, la tua start-up affonderà.

Ma la parola “calcolato” è la chiave di tutto: se non esiste la variabile del calcolo, il tuo rischio diventa pura scommessa, e non imprenditorialità.

Diventare imprenditori e avviare il proprio business è uno dei viaggi maggiormente pieni di sfide e di soddisfazioni. Significa cose diverse per persone diverse.

Per qualcuno, è la migliore alternativa possibile alla vita da ufficio.

Ma ovviamente non è tutto rose e fiori. Essere imprenditore significa essere un guerriero. Essere un concorrente intelligente, determinato, spesso spietato.

Fin dal primo giorno, sei in gara per raggiungere una prima posizione in una nicchia di mercato. Sta a te decidere se inventare una nuova nicchia o detronizzare tutti i concorrenti.

Puoi vincere questa battaglia leccandoti le ferite, ma sarà bello, e dovrai difendere il tuo titolo.

Bisogna esserne consapevoli, ed essere disposti a rischiare tutto, e vivere l’esperienza di questa battaglia, per raggiungere anche un solo giorno di successo.

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