E uno schema contrattuale giovane, è
arrivato in Italia negli anni ‘70. La Confcommercio di Catania
scommette sui giovani per far decollare il franchising in Sicilia
creando un nuovo sindacato per gli addetti ai lavori. Anzi,
due.
Confranchisor e Confranchisee, presentati i sindacati
Stamattina presso la sede della Confcommercio sono stati presentati
alla stampa Confranchisor e Confranchisee, nati per tutelare gli
interessi economici, sociali e morali sia di quegli imprenditori
che concedono il marchio, i franchisor, sia di coloro che
affiliandosi ne condividono brand, immagine e, naturalmente,
prodotto commerciale, i franchisee.
Alla presentazione hanno preso parte il presidente di Confcommercio
Catania Riccardo Galimberti, il presidente della Camera di
Commercio etnea Pietro Agen, il vice direttore della Confcommercio
Giuseppe Cusumano e i due neo eletti presidenti, Alessandro Mertoli
di Confranchisor e Piero Ambra di Confranchisee. A far parte dei
rispettivi direttivi sono stati scelti Fabio Impellizzeri, Alfonso
Brancato, Pierangela Fischetti e Giovanni Nania; Giuseppe
Giamblanco, Salvatore Brancato, Francesco Daniele Ciaccio e Antonio
Messina.
Franchising, evoluzione del commercio
Una formula veloce, quella del franchising, iniziata nel campo
della ristorazione e sviluppatasi su vari settori merceologici,
primo tra tutti l’abbigliamento bambini, poi uomo e donna,
calzature, profumeria e cosmesi, servizi alle imprese.
“La formula franchising rappresenta l’evoluzione del commercio
tradizionale – ha detto in apertura il presidente Galimberti – In
Sicilia sono circa 5.000 le imprese affiliate a marchi nazionali e
internazionali, di cui 2.000 solo a Catania, al secondo posto dopo
Palermo. E Catania registra al momento ben 8 brand nati sul
territorio ed esportati in Italia e all’estero, i negozi di
parrucchiere Compagnia della Bellezza ne sono un esempio, il primo
franchising tutto catanese arrivato fino al Sud America”.
Un dettagliante, per migliorare il punto vendita, garantire il suo
investimento o per altri buoni motivi, decide di affiliarsi ad una
impresa affiliante di prestigio. Un'impresa affermata decide di
affiliare a sé un certo numero di dettaglianti autonomi, concedendo
loro lo sfruttamento del suo marchio, della sua immagine e della
sua rete commerciale di acquisto. Il contratto di affiliazione in
franchising risolve problemi e dà benefici in termini di profitto:
permette alle aziende di sviluppare quote di mercato risparmiando
capitali, riduce i costi di intermediazione commerciale, permette
di vendere di più e più rapidamente rispetto alla concorrenza,
aumenta la percentuale di ricarico sui prodotti venduti, riduce i
costi di gestione dell'azienda affiliata e riduce i rischi
d'impresa.
I vantaggi per il franchisor
“I principali vantaggi per il franchisor – ha spiegato Alessandro
Mertoli, presidente Confranchisor - sono collegati alla possibilità
di espandere i propri affari senza effettuare alcun investimento
per godere di una migliore integrazione locale tramite il
franchisee e di determinare nuovi introiti finanziari. Espansione
dell’attività nel mercato; introiti finanziari derivanti
dall’attività svolta dai franchisee; migliore pianificazione
aziendale; ampliamento e sviluppo del mercato, queste le principali
agevolazioni per chi concede il proprio marchio”.
L'affiliato da parte sua si impegna a pagare un corrispettivo e ad
esercitare l'attività secondo alcune modalità, stabilite con
l'affiliante, riguardanti la commercializzazione dei prodotti.
I vantaggi per gli affiliati
“I vantaggi per gli affiliati sono molteplici – è intervenuto Piero
Ambra, presidente Confranchisee - può fruire dell'avviamento
commerciale e della notorietà dell'impresa affiliante,
utilizzandone i segni distintivi, nella sua proposta al cliente.
Può servirsi della pubblicità dell'azienda affiliante a livello
locale e nazionale, anche per il lancio del punto vendita,
riducendo notevolmente questo capitolo di spesa. Ha la possibilità
di rinnovare o allestire ex novo il punto vendita garantendosi,
grazie al prestigio dell'affiliante, a livello di immagine e
impatto sul cliente. Può beneficiare delle iniziative di formazione
del personale, di aggiornamento ed assistenza. Può usufruire della
struttura commerciale dell'affiliante che provvede a svolgere le
funzioni di acquisto e/o di ricerca fornitori, unitamente alle
trattative commerciali, per conto dell'affiliato. Può potenziare la
propria clientela a seguito dell'indotto generato dagli altri punti
vendita affiliati al franchisor”.
Il marchio Etna
I tempi per un marchio “Etna” sono ormai maturi e nel 2010 la
creazione di un franchising tutto siciliano è tra gli obiettivi
prioritari della Camera di Commercio di Catania. Ne è convinto il
presidente Pietro Agen: “Un franchising di un negozio a marchio
“Etna” o “Sicilia” potrebbe essere la chiave per esportare in
maniera semplice e sicura i prodotti di casa nostra e rendere un
grande servizio allo sviluppo del territorio. Creare un marchio per
il franchising legato al nostro vulcano, alla nostra Isola,
significherebbe puntare sull’ affiliazione commerciale, e dunque su
una formula di collaborazione tra imprenditori per la distribuzione
di servizi e beni, indicata per chi vuole avviare una nuova impresa
ma non vuole partire da zero, e preferisce affiliare la propria
impresa ad un marchio già affermato”.