Il
settore immobiliare è in crisi, ma proprio per questo motivo il
campo dell’intermediazione riserva alcune sorprese. A spiegarlo è
Jacopo Grimaldi, amministratore delegato del gruppo Grimaldi, uno
dei nomi più blasonati nel settore dell’intermediazione immobiliare
in Italia. La rete conta 200 agenzie e fa parte di un gruppo, Ubh -
Tree real estate, che consorzia altri due nomi del franchising
immobiliare, Gabetti e Professione Casa, per un totale di 1.500
agenzie. Assieme stanno cercando circa 400 agenti, segno che il
settore è dinamico nonostante la crisi. Le compravendite di case
sono passate dalle 850mila del 2007 alle 650mila del 2008, va però
considerato che, normalmente, la metà delle transazioni avviene
senza il passaggio dall’agenzia. In tempi di difficoltà, invece, il
ruolo dei professionisti è rivalutato.
La vivacità del settore dell’intermediazione in tempi di crisi
dell’immobiliare può sembrare un paradosso. Come si spiega?
«Il momento di mercato è difficile, ma è proprio in queste
situazioni che chi vuole vendere o comprare la casa si sente più
rassicurato rivolgendosi a intermediari preparati. Di questi tempi
stiamo infatti costruendo molte nuove scuderie di lavoro».
Insomma, quando c’è incertezza si rinuncia al fai-da-te?
«Il cliente percepisce di più il valore della professionalità. Il
marchio, nei momenti difficili, aiuta».
Come avviene il reclutamento di nuovi agenti nel network?
«Ci sono tre step: i giovani motivati a fare questo mestiere da noi
fanno un periodo iniziale di sei mesi nel quale seguono corsi di
formazione specifici. Poi si diventa funzionario junior, si
comincia a lavorare affiancando un agente esperto, si prende
l’abilitazione della Camera di commercio, e dopo sei mesi si
diventa funzionario senior, quindi agente».
Cercate giovani?
«Non cerchiamo solo giovani alla prima esperienza, ma anche
professionisti che già lavorano ma che vogliono cogliere
l’opportunità di entrare in un grande gruppo».
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