I distributori automatici, sempre più vicini ai
diktat dell’alimentazione moderna, propongono prodotti salutistici
per un consumo consapevole. Strizzano l’occhio a tecnologia e
commodities in ottica di servizio
Può contribuire a cambiare gli stili di vita degli italiani. E' il distributore automatico ovvero quel dispositivo che messo in funzione da una moneta o una scheda elettronica prepagata distribuisce una vasta gamma di prodotti alimentari e non, senza limitazioni di orario. Entrati nella vita di 20 milioni di italiani, i distributori automatici vantano una diffusione capillare tanto da aver raggiunto nel nostro territorio quasi un milione di unità. Secondo una ricerca Nielsen 2006, negli ultimi 12 mesi un italiano su due (45,3%) ha utilizzato un distributore, mentre più di un italiano su 5 (20,6%) si è servito di questo dispositivo più volte alla settimana. Si tratta in ogni caso di un settore in grande fermento apprezzato per la comodità d'uso (71,3%), la velocità dell'erogazione (39,7%) e la capillarità del servizio (26,5%). Con un fatturato di 1.500 milioni di euro circa, il canale del vending in Italia eroga 5,2 miliardi di prodotti e vanta 1.900 società di gestione (fonte: Confida - Associazione italiana distribuzione automatica) tanto da diventare uno dei settori più dinamici in materia di innovazione, organizzazione, operatività e logistica. (...)
Dal latte fresco alla pizza, dal gelato a frutta e
verdura fino al supermercato completamente automatizzato, per
passare al non-food con cellulari, Ipod, libri, servizi sanitari,
abbigliamento, cosmetici, fiori e persino poesie, tutto concorre a
formare un'offerta variegata che non si sottrae alle logiche della
distribuzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni
all'anno
Tratto da Mark up ottobre 2007
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