Manuale Operativo Franchising
Per chi è: Ideale per franchisor, il...
Il mercato dei medicinali da banco e di automedicazione è stato
liberalizzato con l'attuazione del decreto Bersani del 2006: da
allora in Italia sono nate circa 3700 parafarmacie. Se si ha
intenzione di aprirne una, per prima cosa bisogna fare richiesta di
apertura di un esercizio commerciale al Comune di appartenenza.
La domanda al Comune
Dopo aver costituito una società di persone o di capitali, bisogna
presentare la comunicazione di apertura attività: la modulistica è
a disposizione presso l'ufficio Commercio del Comune e deve essere
inviata trenta giorni prima dell'inizio dell'attività.
Richiesta codice identificativo
I soci devono designare il Responsabile della Comunicazione, cioè
colui che si occuperà di tutte le comunicazioni burocratiche.
Questi poi deve procedere alla registrazione nell'area riservata
del Nuovo Sistema Informativo Sanitario NSIS del Ministero della
Salute (http://nsis.sanita.it/NACC/accountprovisioningnsis/).
Dal sistema verrà mandato un codice utente, che servirà per la
richiesta dell'"identificativo univoco", un codice introdotto con
il Progetto di Tracciabilità del farmaco, per cui grazie alla Banca
dati centrale istituita presso l'Agenzia italiana del farmaco, il
percorso di ogni singola confezione presente in Italia viene
monitorato, dalla fase produttiva, a quella distributiva (nel
nostro caso le parafarmacie), allo smaltimento.
Comunicazioni da inviare
Ottenuto il codice utente, il titolare (soggetto giuridico) può
procedere alla compilazione del modulo "inizio attivita' vendita
medicinali" per esercizi commerciali, che dovrà essere mandato
tramite posta elettronica certificata (PEC) al Ministero della
Salute, all'indirizzo: dgsi@postacert.sanita.it, con oggetto:
TF-EC-RCU.
Lo stesso modulo va anche inviato alla Regione, all'ufficio
Commercio del Comune e all'ASL di appartenenza dell'esercizio
commerciale.
Per scaricare il manuale di registrazione, il modello di inizio
attività e leggere altri dettagli:
http://www.salute.gov.it/servizio/sezServizioDettaglio.jsp?label=temi&idMat=TF&idAmb=EC&idSrv=RCU&flag=P
Assegnazione del codice identificativo
Il Ministero della Salute, dopo aver valutato la comunicazione e i
dati anagrafici inseriti sul sito manda una email dove annuncia
l’avvenuta abilitazione del profilo al Responsabile di
Comunicazione. Questi ora può procedere al completamento del
profilo inserendo i dati del sito logistico (cioè alla
parafarmacia) da aprire: per ciascuno di essi (se sono più di uno)
il sistema rilascia un codice identificativo univoco di sei
numeri.
L'ordine dei medicinali
Dopo aver ricevuto il numero di Autorizzazione comunale, è
possibile inoltrare la domanda di richiesta dei farmaci ai
distributori intermedi. Scarica il modulo qui:
http://www.parafarmacie.it/pdf/Richiesta_fornitura_farmaci.pdf.
Per informazioni dettagliate:
Ufficio Tracciabilità del farmaco, tel: 06/59942245 -
06/59942807
Qualche indicazione pratica
A questo punto non resta che aprire "fisicamente" la parafarmacia:
il locale deve essere agibile e di tipo commerciale, con una
superficie di minimo 50 mq. Si possono vendere i medicinali da
banco e di automedicazione e i farmaci non soggetti a prescrizione
medica indicati all'articolo 96 del decreto legislativo 24 aprile
2006, compresi medicinali veterinari e omeopatici. La vendita deve
essere effettuata in un apposito reparto alla presenza, per tutto
l'orario di apertura, di almeno un farmacista abilitato
all'esercizio della professione. Le ricette del Servizio sanitario
nazionale possono essere accettate solo dalle farmacie.
Testo completo del decreto Bersani in riferimento al decreto legge
4 luglio 2006 n 223:
http://www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?id=29585.
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