Manuale Operativo Franchising
Per chi è: Ideale per franchisor, il...
In periodi di crisi come quello che stiamo vivendo, le uniche attività che riescono a reggere con più facilità l'onda d'urto delle difficoltà economiche sono quelle del settore ristorazione perchè si può rinunciare a tutto ma non ad un caffè al bancone o ad un aperitivo con gli amici.
Ma quali sono i passi per aprire un'attività commerciale di
ristorazione senza sbagliare e senza perdersi nel mare della
burocrazia?
Vediamoli insieme.
Spesso l'apertura di un bar viene considerata quasi un settore
rifugio per coloro che non riescono a trovare lavoro. Non deve
essere così. Un bar, per quanto possa sembrare un'attività facile
da gestire - e non è così - è un progetto imprenditoriale a tutti
gli effetti e come tale va trattato. Occorre, quindi, avere delle
nozioni di marketing di base per poter realizzare un'analisi
della concorrenza. La zona in cui intendo operare è già
fornita da altri bar? Esiste qualcosa che posso offrire alla mia
clientela che mi distingua dai concorrenti più vicini?
Non solo.
Occorrono anche nozioni di contabilità perchè, per quanto ci
si possa affidare all'aiuto di un commercialista, è comunque
indispensabile sapere cosa siano costi, ricavi ed utili per
realizzare un piano di investimento e di sviluppo economico -
finanziario per la gestione del bar. L'analisi non va fatta solo
sulla concorrenza ma anche sul territorio: è finita l'epoca
dei bar "generalisti" che possono funzionare ancora solo in zone ad
altissima frequentazione e scarsa concorrenza (praticamente
introvabili!).
Oggi funzionano solo quelli che possono definirsi "specializzati".
Se siamo in una zona di uffici, probabilmente avremo molti clienti
a pranzo e durante l'aperitivo, mentre saranno pochi dopo le 19. A
questo punto meglio concentrare la nostra offerta su un'ampia
selezione di panini e torte salate per cercare di conquistare la
clientela così. È importante ricordare che l'investimento iniziale
può essere abbastanza costoso, quindi è necessario disporre di un
capitale di base adeguato. È però possibile accedere ai contributi
per l'apertura di nuove attività, sia a fondo perduto che a tasso
agevolato.
Se invece siamo intenzionati a seguire un corso di
formazione che ci avvii alla professione, si può farlo anche
gratuitamente con il Fondo Forma.Temp (formatemp.it) o con i Fondi
Interprofessionali (fondinterprofessionali.it).
A questo punto vediamo quali sono i passi fondamentali da fare
per aprire la nostra attività. Per il gestore del locale è
necessario seguire il corso SAB incentrato sulla somministrazione
degli alimenti ma anche su aspetti gestionali ed amministrativi
nonchè sanitari. Per tutti coloro che lavoreranno all'interno del
bar, invece, è obbligatorio il corso HACCP che sostituisce
il vecchio libretto sanitario.
Dopo aver fatto ciò, è necessario rivolgersi al Comune nel
quale si intende aprire il bar per sapere quali sono le regole
vigenti in fatto di apertura di nuove attività commerciali di
somministrazione alimenti. Ogni Comune ha le sue regole ma
solitamente è necessario che il locale scelto abbia destinazione
commerciale e che la location rispetti i vincoli architettonici
imposti dal Comune. Ovunque è necessario l'acquisto della licenza
per la somministrazione di alimenti e bevande. Altri passi
obbligatori sono l'apertura della partita iva, l'iscrizione al
registro delle imprese, l'avvenuta comunicazione dell'inizio delle
attività al Comune. Svolte le pratiche burocratiche, sarà
fondamentale prestare attenzione alla scelta dei fornitori e dei
dipendenti, perchè il segreto di un bar di successo è tutto qui:
alta qualità dei prodotti serviti e massima gentilezza e simpatia
delle persone che ti accolgono al bancone.