Come aprire un negozio: iter burocratico e step iniziali

Silvio Zannoni

Data

nov 28, 2012

Fino a pochi anni fa per aprire un negozio occorreva il rilascio della licenza da parte del comune e non era detto che venisse concessa, perché si tendeva a evitare una eccessiva polverizzazione del mercato con la presenza di un elevato numero di punti vendita. Ora invece, dopo le riforme del 1998 e il decreto Bersani i vincoli permangono solo per chi desidera aprire una tabaccheria per la quale è necessario richiedere l'apposita licenza al Monopolio. Vi è dunque piena libertà di intraprendere un'attività commerciale al dettaglio, ammesso che la superficie destinata alla vendita non superi i 250 metri quadrati nei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti e i 150 metri per realtà minori. In questi casi è sufficiente rilasciare una dichiarazione preventiva (almeno 30 giorni prima) al sindaco in cui ci si impegni a rispettare tutte le normative vigenti. Se invece si intende avviare un negozio di superficie maggiore (fino ai 1.500 mq. per i comuni più piccoli e 2500 mq. per gli altri) è necessaria una vera e propria autorizzazione comunale, ma vale la regola del silenzio-assenso e se non si ottiene un riscontro entro 90 giorni l'autorizzazione si intende concessa.

La prima cosa da fare quando si intende aprire un negozio è quella di accertarsi di possedere i requisiti adatti e cioè non essere mai stati dichiarati falliti e neppure delinquenti abituali e non aver subito condanne che prevedono un periodo detentivo superiore ai tre anni. Sempre prima di di avviare l'attività è necessario anche ottenere il nullaosta da parte della ASL per quel che riguarda i locali.
Chi intende occuparsi del commercio di alimentari deve sottoporsi a regole più stringenti. Deve possedere tra le strutture tutto ciò che serve per corretta conservazione degli alimenti e dovrà anche seguire un apposito corso di abilitazione che viene tenuto presso la CCIAA, oppure aver lavorato almeno due anni nell'ultimo quinquennio in un negozio dello stesso settore. La frequentazione del corso in alcune regioni è però obbligatoria anche per chi non tratta generi alimentari.

Prima di iniziare l'attività occorre anche aprire la partita IVA, iscriversi alla CCIAA, all'Inail e all'INPS e una volta avviato il commercio occorre dare comunicazione a tutti gli enti.
La mole di comunicazioni però non deve spaventare perché dal 2010 la procedura è semplificata ed è possibile avvalersi della Comunicazione Unica. E' sufficiente inviare telematicamente tale documentazione al Registro delle Imprese che si trova presso la Camera di Commercio ed è la stessa CCIAA che si occupa di comunicare l'inizio di attività all'Agenzia delle Entrate, all'INPS e all'INAIL:

Per conoscere tutti i particolari riguardo l'avvio di un'attività commerciale si può consultare il sito della Confcommercio che risponde alle domande più frequenti che si pone chi vuole aprire un negozio.

Altri articoli utili:

SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)