Manuale Operativo Franchising
Per chi è: Ideale per franchisor, il...
Recuperare margini apparentemente inaccessibili o sconosciuti intervenendo sull'ottimizzazione dei costi generali: una Pocket Guide basata sull'esperienza
Nell'ultimo decennio e alla luce dell'attuale contesto economico, il tema del recupero di marginalità anche attraverso la riduzione dei costi generali è sempre vivo. I vertici aziendali conoscono bene quanto diretto e immediato sia l'impatto sulla bottom line indotto da una riduzione dei costi generali, come pure la complessità che altrimenti l'azienda incontrerebbe se puntasse ad ottenere lo stesso recupero di marginalità attraverso un incremento di fatturato.
Ipotizzando un EBIT dell'8%, una riduzione di costo pari a 40.000 euro risulta equivalente ad un incremento di fatturato pari a 500.000 euro (e al diminuire dell'EBIT l'incremento del fatturato necessario cresce oltremodo!). Tuttavia, accade abbastanza frequentemente che a questa leva di efficienza non sia data la giusta attenzione. Perché un possibile risparmio secco di 40.000 euro sui costi generali non viene perseguito come un fatturato incrementale di 500.000 euro? Perché a questi target viene dato un peso diverso? Quale dei due si ritiene più facile e immediato ottenere? Certamente, le organizzazioni incontrano molti vincoli nel generare scenari di ottimizzazione della spesa che illustrino chiaramente le capacità dei fornitori interpellati di generare migliori economie. I principali vincoli sono la mancanza di tempo rispetto ad altre priorità, la scarsità delle risorse interne, la mancanza di competenze specialistiche e la difficoltà nel cumularne vista la frequenza con cui le aziende si confrontano con il mercato (anche una volta l'anno) e la carenza del monitoraggio del rapporto di fornitura. Di conseguenza, la maggior parte delle aziende ha una limitata capacità di aggregare potere negoziale e ottiene risultati modesti; sebbene negozino una riduzione di prezzo, ignorano quale sia il prezzo pagato dal mercato. Il risparmio medio dei progetti di successo realizzati dalle migliori società di consulenza che operano nell'ottimizzazione dei costi generali è del 20% circa. L'aspetto negoziale è ovviamente incluso, ma tale risultato è possibile solo eliminando gli sprechi e pesando altri criteri decisionali (requisiti qualitativi, livelli di servizio offerti dai fornitori correnti o da quelli potenziali). Per rendere veramente redditizio un programma di ottimizzazione dei costi generali, un'azienda ha bisogno di affrontare continuamente problematiche relative a disponibilità di tempo, di esperienza e di metodo.
Il project charter di un intervento teso alla ottimizzazione della spesa non potrebbe fare a meno di questi elementi:
Normalmente, un progetto di riduzione dei costi prevede le seguenti fasi:
Oltre al superamento degli evidenti vincoli di tempo, di risorse, di esperienza e di metodo, il ricorso a specialisti esterni è consigliabile per poter accedere a fattori di successo-chiave altrimenti non disponibili:
L'esercizio combinato di questi fattori permette di esercitare
una pressione concorrenziale che aiuta a tenere i fornitori
allineati al mercato e, nel 60% dei progetti, ha abilitato la
prosecuzione del rapporto di fornitura con il fornitore corrente,
ma a condizioni che vengono ciclicamente riviste nel comune
interesse.
I requisiti chiave per la scelta di un partner sono:
*Fonte: Dirigenti Industria, mensile Aldai
Daniele Brioni è Partner Expense Reduction Analysts
Per ulteriori informazioni sull’argomento: dbrioni@expensereduction.com www.expensereduction.com