Manuale Operativo Franchising
Per chi è: Ideale per franchisor, il...
La tabella riassume le priorità degli interventi chiesti, per ogni voce, da Franchisor, Candidati all'affiliazione e dagli imprenditori già attivi. Il 53,7% dei Franchisor chiede come prima istanza una riduzione degli ostacoli burocratici, così come lo chiede la metà dei rispondenti Franchisee (50,3%). Tra le priorità anche la richiesta da parte del 55,5% dei Franchisor di agevolazioni statali per chi si mette in proprio. Esigenza meno sentita, invece, dei potenziali franchisee che la richiedono per il 41,1%.
Il sistema franchising italiano durante questi due anni di crisi
mondiale dei consumi è riuscito solo in parte a sovvertire le
grandi leggi dell’economia: la modifica dei comportamenti di
acquisto del consumatore, la maggiore difficoltà di accesso al
credito, la valenza della marca, ecc.
Dal sondaggio emergono diverse affinità tra la visione dei
franchisor e quella dei franchisee nell’individuazione dei macro
problemi che affliggono il comparto. In prima battuta va segnalato
che il problema principale per lo sviluppo del comparto è la
difficoltà di accesso al credito: lo è sia per il 70% dei
franchisor sia per quasi il 70% dei franchisee. La loro proposta è
che il legislatore sensibilizzi gli istituti di credito a sostenere
finanziariamente una formula commerciale che, trasversalmente
rispetto ai settori merceologici, ha già dato prova di sapere
crescere nonostante le difficoltà del mercato.
Altro fattore critico segnalato da entrambe le categorie è la
mancanza di informazioni chiare e la conseguente richiesta di
consulenza: franchisor e franchisee chiedono consigli, suggerimenti
e supporto per orientarsi nei meandri della burocrazia legata allo
start up e alla gestione dell’impresa e per l’accesso agli
strumenti di finanza agevolata. I franchisor premono per l’apertura
di sportelli dedicati nelle CCIA che aiutino a muoversi nel
labirinto delle burocrazie. Dal canto loro i franchisee confidano
nella CCIA e chiedono allo stesso tempo consulenze gratuite delle
camere di commercio a imprenditori per individuare fondi pubblici a
cui accedere. A ciò si collega anche una scarsa informazione da
parte dei franchisee su iniziative che facilitano l’avvio di una
nuova attività: quasi la metà dei rispondenti non conosce cosa sia
la Scia né la clausola contenuta nell’art.3 DL 1/2012 che consente
ai giovani fino ai 35 anni di aprire una srl con un capitale di 1€.
Si parla di giovani e delle loro difficoltà di inserimento nel
mondo del lavoro, ma poi non si adottano misure efficaci e veloci
per veicolare le informazioni agli stessi: basterebbe avviare una
campagna di comunicazione, anche attraverso l’online e i social
network, per diffondere le novità introdotte dal Governo.
Il franchising merita maggiore considerazione per le sue capacità
di tenuta rispetto ad altri mercati. Per il contributo alla
creazione di nuovi posti di lavoro. Per le scelte gestionali
evolute. Per la rapidità nella definizione delle nuove strategie e
per le capacità di execution.
Per questo auspichiamo in un riconoscimento della sua formula.
Rispetto e fiducia che devono arrivare da parte di tutti:
istituzioni centrali e locali, banche e istituti di credito,
media.