Storia di Grom

Silvio Zannoni

Data

set 11, 2013

Alla fine del 2002 due giovani imprenditori piemontesi, Guido Martinetti e Federico Grom, con una somma di poche decine di migliaia di euro (32.500 per la precisione) a cui si sono aggiunti i prestiti dei loro genitori e un finanziamento bancario di 60.000 euro, hanno deciso di aprire una gelateria a Torino e nel maggio del 2003 ha fatto la sua comparsa nell'elegante centro storico del capoluogo il primo Grom (questa la denominazione data all'attività). La filosofia a cui si ispiravano e si ispirano tuttora i due fondatori appariva quasi rivoluzionaria: solo ingredienti genuini e di stagione prodotti preferibilmente con agricoltura biologica e nessun conservante e additivo di origine chimica, persino l'acqua utilizzata per preparare i loro prodotti non è un'acqua qualsiasi, ma proviene dalle fonti di Lurisia, noto centro del Cuneese. Insomma una scelta produttiva decisamente bio e all'insegna del motto "il gelato come si faceva una volta" che ha riscosso un immediato successo.

In pochi anni i punti vendita si sono diffusi in molte città del centro nord e nel 2007 Grom ha varcato gli italici confini sbarcando dapprima a New York e in seguito a Parigi, Tokyo, Osaka e Malibu e tuttora la catena conta 45 gelaterie in Italia e 10 all'estero (a New York sono presenti 3 punti vendita e a Tokyo 4).
Così come le gelaterie si sono moltiplicate, anche l'offerta di prodotti è andata allargandosi comprendendo anche affogati, granite, frappé e cioccolata calda e, ultimi arrivati, ci sono i biscotti Grom che si ispirano alle antiche ricette regionali italiane. Nel frattempo la catena è divenuta anche produttrice di alcuni degli ingredienti utilizzati per la preparazione dei gelati e degli altri golosi alimenti che vengono commercializzati. La società ha infatti acquisito nel corso degli anni alcuni terreni nell'Astigiano dove coltivare alberi da frutto e attualmente possiede 17 ettari che riescono a soddisfare le richieste di gran parte delle gelaterie.

La catena di gelaterie è strutturata come un'unica industria: la prima fase produttiva avviene esclusivamente in un grande stabilimento dove vengono miscelati gli ingredienti, i preparati vengono poi surgelati e inviati presso le diverse gelaterie dove viene operata l'ultima fase della lavorazione. Secondo i due fondatori questo è l'unico modo per garantire un'omogeneità del prodotto e di mantenerlo ad altissimo livello.
Chi volesse approfondire la conoscenza di questa azienda e della sua filosofia di produzione e vendita può visitare il sito www.grom.it dove vengono illustrati anche tutti gli ingredienti che entrano a far parte dei loro deliziosi alimenti.

Se Grom si vanta di essere una gelateria come quelle di una volta, durante quest'ultimo periodo si è però innescata una piccola polemica suscitata da un articolo apparso su "Il fatto alimentare" a firma di Roberto La Pira in cui si contesta ai due imprenditori piemontesi di utilizzare almeno in parte alcuni degli ingredienti, come i coloranti, che essi dichiarano di non aver mai preso in considerazione. La risposta di Martinetti di Grom non si è fatta attendere e chi volesse addentrarsi in questa diatriba sulla genuinità del prodotti della catena piemontese non deve far altro che dare un'occhiata a www.ilfattoalimentare.it.grom-il-gelato-senza-additivi-migliore-del-mondo-la-storia-non-e-proprio-cosi-secondo-noi-si-tratta-di-pubblicita-scorretta.html e quindi www.ilfattoalimentare.it.guido-martinetti-risponde-accuse-senza-additivi-gelato-avanzate-il-fatto-alimentare.html.

Posso aprire una gelateria Grom in franchising?

A parte alcuni punti all'inizio dell'avventura Grom, i due soci fondatori per il momento non sono interessati ad aprire punti vendita in franchising e preferiscono aprirli direttamente. Da poco Illy è entrato nel capitale di Grom, con una piccola quota (5%), ed avrà un ruolo importante soprattutto in chiave strategica e di sviluppo estero.