Manuale Operativo Franchising
Per chi è: Ideale per franchisor, il...
Sviluppo Italia, ora Invitalia, è “l'Agenzia nazionale per
l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, agisce su
mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in
particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici
per lo sviluppo.”
Molte persone ogni mese digitano su Google le keywords: sviluppo
italia, invitalia franchising, finanziamenti a fondo perduto
etc.
Non è facilissimo rientrare nei requisiti ma tuttavia, magari con
il supporto del Franchisor, se accreditato, vi sono comunque
numerosi neo-imprenditori che hanno avviato la loro attività
ottenendo un finanziamento a fondo perduto o a tasso agevolato da
Invitalia (ex Sviluppo Italia).
Come si legge nella sezione che Invitalia dedica al
Franchising:
Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche o società (di
persone o di capitali) di nuova costituzione che intendono avviare
un'attività imprenditoriale in franchising, da realizzare con
Franchisor convenzionati con l'Agenzia.
Sono ESCLUSE le società di fatto e le società aventi scopi
mutualistici.
Per presentare la domanda il titolare della ditta individuale o,
nel caso di società, almeno la metà numerica dei soci che detiene
almeno la metà del capitale sociale o delle quote, deve essere:
• maggiorenne alla data di presentazione della domanda
• non occupato alla data di presentazione della domanda
• residente nel territorio nazionale alla data del 1 gennaio 2000
oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda,
nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente in
materia.
Anche la sede legale e operativa della società deve essere ubicata
nel territorio nazionale.
Vedi anche: Invitalia/Franchising
Vediamo di capire perché l’accesso al credito è un tema
particolarmente importante nel settore del Franchising.
Dalla ricerca realizzata da BeTheBoss.it e QUiCKFairs emergono infatti questi punti:
Le prospettive economiche
Tre su quattro potenziali Franchisee segnalano le prospettive
economiche come uno dei fattori fondamentali nella decisione.
E sono ancora le prospettive economiche che più frequentemente
inducono un candidato a dire “no” ad un Franchisor con cui sta
negoziando l’affiliazione: tre su cinque imprenditori che hanno
abbandonato una trattativa nominano una mancata congruenza fra le
prospettive economiche e l’investimento richiesto come motivo per
la rinuncia.
L’investimento richiesto
Prevalgono, sui parametri finanziari e contrattuali, il livello
di investimento richiesto e le condizioni contrattuali come criteri
più sensibili nella valutazione delle offerte. È interessante
osservare che per i candidati in trattativa l’investimento
richiesto è in pole position (quasi due su tre), mentre lo sono le
modalità contrattuali (tre su cinque) per chi non è ancora in una
fase così avanzata nel processo decisionale.
Del resto chi è del settore sa che il collo di bottiglia della
filiera del franchising sta proprio qui: l’investimento e anche le
possibilità di finanziamento, di agevolazioni bancarie al
franchisee.
Il problema è ben noto nel settore, dove tutti i soggetti:
Franchisor, Franchisee, Associazioni di categoria, sono unanimi nel
lamentare la mancanza di adeguata attenzione da parte del sistema
bancario.
Riportiamo quanto emerso dall’indagine di cui sopra:
E’ vero che in tempo di crisi il franchising rappresenta una
opportunità, ma sono necessari finanziamenti agevolati da parte
delle banche a coloro che intendono aprire un punto vendita in
franchising.
Molti tra i potenziali franchisee sono giovani e non dispongono di
capitali da investire: il 12% ha tra i 20 ed i 29 anni, ed il 35,6%
ha tra i 30 ed i 39 anni. Possono investire tra i 20 ed i 50 mila
euro solo il 41% dei potenziali franchisee, e ben il 37% dichiara
di poter investire un cifra inferiore ai 20 mila euro.
Oggi c’è qualche istituto bancario, penso a Unicredit ed Ubi Banca,
che offrono mutui a tassi d’interesse contenuti, ma solo a piccoli
affiliati e a determinate condizioni, così come l’agenzia
governativa Invitalia propone contributi a fondo perduto e mutui a
tasso agevolato, ma solo a italiani residenti nel Centro/Sud e
nelle zone svantaggiate del Nord. Si tratta di un’offerta del tutto
insufficiente, tanto che il 65% di coloro che si avvicinano al
franchising sono costretti a rinunciare, spesso per mancanza di
fondi.