(Milano, 18 settembre 2013) – Dura la posizione di Confimprese verso il sempre più probabile aumento dell’Iva. «Le nostre imprese – dichiara Mario Resca, presidente Confimprese – non prevedono un ritocco immediato dei prezzi al consumo e quindi questo comporta accollarsi i costi derivanti dall’aumento dell’aliquota. Per fare esempi concreti, nelle calzature per un’azienda di grandi dimensioni con circa 600 punti vendita in Italia e un fatturato di oltre 200 milioni significa perdere 1 milione di euro a stagione, ossia 2 milioni l’anno. Nell’abbigliamento per un’azienda di pari dimensioni e fatturato, la perdita si fa più pesante e arriva fino all’1% sui margini. In ogni caso, per non gravare sul consumatore, le nostre imprese bloccheranno i prezzi fino alla fine del 2013, mentre per il 2014 i listini dei nuovi prodotti saranno leggermente ritoccati per contenere le perdite, con un evidente ulteriore danno per le famiglie».