Indagine sulla richiesta di autoimprenditorialità

Data

lug 17, 2014

Continua la proficua collaborazione tra Amway, azienda statunitense leader mondiale nel settore della vendita diretta, e la società GFK di Norimberga e l’università tecnica di Monaco di Baviera. Dai dati emersi dall’indagine 2013 sull’autoimprenditorialità, che ha coinvolto per la prima volta anche paesi extra europei, si rileva che il 69% degli italiani e degli europei è propenso al mettersi in proprio, percentuale leggermente in calo rispetto al 2012 (74%). In merito alla domanda sul potenziale di auto imprenditorialità, il campione italiano registra un valore superiore alla media europea (41% contro 37%), anche se in calo rispetto al 2012 (46%). Se si analizzano i dati sotto il profilo dell’età e del genere, si rileva che sono proprio i giovani sotto i 30 anni i più favorevoli al mettersi in proprio (78%) e che gli uomini superano le donne (80% contro 75%), anche nel potenziale di autoimprenditorialità (67% contro 48%). I motivi che spingono a diventare imprenditori di se stessi sono da rintracciarci in primis nell’indipendenza dal datore di lavoro (44% media italiana e 46% quella europea). Al secondo posto troviamo la possibilità di realizzare se stessi e le proprie idee. Alla domanda sulla migliore conciliabilità tra lavoro e casa, gli italiani sono più favorevoli rispetto agli europei (23%), mentre questi ultimi ritengono più importante la possibilità di un secondo reddito (27%). Da ultimo, si segnala l’opportunità di rientrare nel mercato del lavoro, come alternativa alla disoccupazione (17%). Per i giovani sotto i 30 anni le priorità si ribaltano rispetto alla media italiana. Infatti, al primo posto troviamo la possibilità di realizzare le proprie idee (55%), cui seguono l’indipendenza dal datore di lavoro (48%) e la maggiore conciliabilità tra casa e lavoro (20%). Sulla base del genere, le donne puntano all’auto realizzazione (62%), mentre gli uomini prediligono l’indipendenza dal datore di lavoro (51% contro 45%). Non stupisce che il genere femminile sia attratto dalla maggiore conciliabilità tra lavoro e casa (23%). Al contrario, i giovani uomini vedono nella possibilità di un secondo reddito un incentivo molto persuasivo (25%). I deterrenti al mettersi in proprio sono da rinvenire, fondamentalmente, nel timore di fallire (91% media italiana), nella minaccia di una crisi economica (50%) e nel rischio di bancarotta (38%). Le soluzioni proposte dagli intervistati italiani e europei per favorire l’autoimprenditorialità sono la possibilità di ottenere prestiti e incentivi per le start up e una minore burocrazia.