Continua la proficua collaborazione tra Amway, azienda statunitense
leader mondiale nel settore della vendita diretta, e la
società GFK di Norimberga e l’università tecnica di Monaco di
Baviera. Dai dati emersi dall’indagine 2013
sull’autoimprenditorialità, che ha coinvolto per
la prima volta anche paesi extra europei, si rileva che
il 69% degli italiani e degli europei è propenso al
mettersi in proprio, percentuale leggermente in calo
rispetto al 2012 (74%). In merito alla domanda sul potenziale
di auto imprenditorialità, il campione italiano registra un
valore superiore alla media europea (41% contro 37%), anche se
in calo rispetto al 2012 (46%). Se si analizzano i dati sotto il
profilo dell’età e del genere, si rileva che sono proprio i
giovani sotto i 30 anni i più favorevoli al mettersi in proprio
(78%) e che gli uomini superano le donne (80% contro 75%),
anche nel potenziale di autoimprenditorialità (67% contro
48%). I motivi che spingono a diventare imprenditori di se
stessi sono da rintracciarci in
primis nell’indipendenza dal datore di lavoro
(44% media italiana e 46% quella europea). Al secondo
posto troviamo la possibilità di realizzare se stessi
e le proprie idee. Alla domanda sulla migliore
conciliabilità tra lavoro e casa, gli
italiani sono più favorevoli rispetto agli europei (23%), mentre
questi ultimi ritengono più importante la possibilità di un
secondo reddito (27%). Da ultimo, si segnala
l’opportunità di rientrare nel mercato del
lavoro, come alternativa alla disoccupazione (17%). Per i
giovani sotto i 30 anni le priorità si ribaltano rispetto alla
media italiana. Infatti, al primo posto troviamo la possibilità di
realizzare le proprie idee (55%), cui seguono l’indipendenza
dal datore di lavoro (48%) e la maggiore conciliabilità tra
casa e lavoro (20%). Sulla base del genere, le donne puntano
all’auto realizzazione (62%), mentre gli uomini prediligono
l’indipendenza dal datore di lavoro (51% contro 45%). Non stupisce
che il genere femminile sia attratto dalla maggiore
conciliabilità tra lavoro e casa (23%). Al contrario, i giovani
uomini vedono nella possibilità di un secondo reddito un
incentivo molto persuasivo (25%). I deterrenti al mettersi in
proprio sono da rinvenire, fondamentalmente, nel timore di fallire
(91% media italiana), nella minaccia di una crisi economica
(50%) e nel rischio di bancarotta (38%). Le soluzioni
proposte dagli intervistati italiani e europei per favorire
l’autoimprenditorialità sono la possibilità di
ottenere prestiti e incentivi per le start up e una minore
burocrazia.