Mario Resca, Confimprese: «In gennaio arretrano i consumi
negli ipermercati dei centri commerciali. Piccoli segnali di
ripresa tra le imprese no food»
Milano, 7 febbraio 2013 – Non si arresta la crisi dei
consumi in Italia. Anche l’andamento negativo nel mese di gennaio
dei centri commerciali,-5,41% a valore e a rete costante vs gennaio
2012, non è altro che la cartina tornasole della congiuntura
economica. Secondo il barometro mensile Nielsen per Confimprese Lab
l’area4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria,
Sicilia) ha registrato la battuta d’arresto più pesante (-7,99%)
seguita dall’area1 con il -5,66% (Lombardia, Piemonte, Liguria e
Valle D’Aosta), dall’area2 con il 4,67% (Emilia Romagna e
Triveneto) e dall’area3 con il -4,28% (Toscana, Umbria, Marche,
Lazio, Sardegna).
«Siamo di fronte a una situazione che – chiarisce Mario
Resca, presidente Confimprese –, anche a livello di aree
geografiche, rispecchia sostanzialmente quella negativa del mese di
dicembre e che riflette non solo una fisiologica diminuzione della
corsa agli acquisti dopo il periodo natalizio, anch’esso poco
brillante, ma anche la crisi dei consumi delle famiglie italiane in
calo dell’1,9%».
Sul calo dei centri commerciali a pesare maggiormente, però, sono
gli ipermercati che hanno perso un secco 3,29 per cento. Da qui il
cauto ottimismo degli associati Confimprese no food che, gestendo
in modo diretto o in affiliazione negozi all’interno dei centri
commerciali, indicano come invece presso i loro esercizi
commerciali si assista a una timida ripresa che sta portando i
conti in positivo. Così è per la gioielleria, l’abbigliamento, la
vendita di cioccolato e affini, settori in cui gli associati
dichiarano di avere recuperato circa l’1,5% rispetto al 2012. A
incidere è stato soprattutto il lancio di nuovi prodotti.
Laura Galdabini
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