Secondo l’Osservatorio ACNielsen Ismea, il mercato del biologico confezionato è in costante crescita: +10,2% nel 2007 e + 6% nel primo semestre di quest’anno
Tiziana C. Aquilani
Ha
un valore stimato intorno ai 2.650 milioni di euro, di cui circa
1.650 sviluppati da negozi specializzati, supermercati, vendite
dirette di aziende agricole (soprattutto olio, vino e ortofrutta),
gruppi d’acquisto, mentre la ristorazione scolastica vale tra i 200
e i 250 milioni di euro (dati Sana 2008). Sono i
numeri che delineano il valore del mercato biologico, che di anno
in anno sta registrando costanti crescite al dettaglio.
L’Osservatorio di Ismea/ACNielsen
Infatti, nonostante la crisi dei consumi, secondo i dati del panel
continuativo Ismea/ACNielsen, gli acquisti domestici di prodotti
biologici confezionati sono aumentati del 10,2% in valore,
confermando l’andamento positivo del 2006, e nel primo semestre di
quest’anno registrano un’ulteriore incremento, pari al +6%.
Per il canale dei punti di vendita specializzati in soli prodotti
biologici (oltre un migliaio di negozi, in prevalenza concentrati
al nord e al centro Italia) il 2007 ha segnato performance
superiori, facendo registrare una crescita media del 15%.
I segmenti col trend più positivo
Tornando al panel Ismea/ACNielsen, sono quelli per l’infanzia i
prodotti che registrano il miglior trend positivo (36,4% la
crescita, andando così a incidere per il 5,2% sul valore del
mercato totale). Ottime performance anche per i condimenti
(+30,6%), l’ortofrutta fresca e trasformata, salita del 25,2%
(incidenza pari al 20,6%), i prodotti lattiero caseari, cresciuti
del 9,2% (incidenza pari al 20,6%), come anche pasta e riso,
cresciuti del 13% e le bevande analcoliche (+19,1% con un’incidenza
pari al 9,5%).
Tra i pochi prodotti in flessione si segnala il calo della
categoria “zucchero, caffè, tè” (-5% circa), dei biscotti,
dolciumi, snack e del pane e suoi sostituti (-3%), con riduzioni
ancora più rilevanti per i prodotti dietetici (-12,3%). Il latte
fresco è stato il prodotto più consumato nel 2007 e, per quanto
abbia segnato una sostanziale stabilità rispetto al 2006, da solo
vale il 7,4% del totale dei consumi domestici di bio confezionato.
Tra gli ortaggi, invece, il prodotto più cgettonato è il pomodoro,
con una tendenza degli acquisti in crescita del +5,5%.
L’andamento dei prezzi
Riguardo all’andamento dei prezzi al consumo, i listini dei
principali prodotti bio (l’indagine Ismea/ACNielsen ha preso in
considerazione quelli più consumati e di largo consumo) non sono
cresciuti di molto nel 2007 (+1,9%) : un fatto che
giustifica, almeno in parte, l’andamento positivo degli acquisti
domestici del periodo. Più sostenuta, invece, la crescita dei
prezzi nel primo semestre 2008, che si attesta a +4,7% rispetto al
periodo corrispondente del 2007.
Perché si sceglie il biologico
Secondo l’Osservatorio permanente sui consumi che Giampaolo
Fabris conduce per Sana (un campione rappresentativo della
popolazione italiana composto da 1000 soggetti), il 22% degli
italiani, un dato in continua crescita, dichiara di comperare
alimenti biologici. Sono consumatori tra i più istruiti, abitano
nei piccoli centri e prevalentemente nel Nord Est del Paese, dove
si registra il maggior consumo di prodotti biologici.
Tra le motivazioni di acquisto, al primo posto: “Perché non
contengono coloranti/conservanti/insetticidi, perché sono più
salubri degli altri, ma anche perché sono più buoni”. Un’altra
motivazione di scelta che va catalizzando sempre più consensi è
quella di non avere non avere un rapporto predatorio con l’ambiente
e la natura, ma assecondano i suoi ritmi e garantiscono la
biodiversità.
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