Mario Resca, Confimprese: «Commercio in crescita del 9% nei
prossimi 5 anni, 60% della popolazione under 30, 4 milioni di posti
di lavoro creati dal 2008 a oggi. Così la Turchia guarda
all’Europa, anche se pesano incertezza politica e svalutazione
della lira turca sul dollaro»
(Milano, 28 marzo 2014) – Il retail ha grandi spazi di crescita
in Turchia. I consumi crescono del 7% l’anno, l’indice di
fiducia è all’87 contro la media europea del 73 e quella globale
del 94. Questo il driver attualmente imperante nel retail turco,
aumentato dell’11% a valore nell’ultimo anno e con previsioni di
crescita del 9% per i prossimi 5 anni. Alla buona posizione
geografica e alla prospettiva di una possibile entrata in Europa,
si aggiunge che il 60% della popolazione (77 milioni di abitanti) è
under 30, i giovani professionisti sono 26 milioni, 500 mila i
laureati provenienti dalle 170 università del Paese. Il reddito
disponibile è di circa 18 mila dollari pro-capite, destinati a
salire a 25 mila entro il 2018, il rapporto deficit/Pil è sotto al
2% in linea con i criteri di Maastricht. Sono alcune delle
principali evidenze emerse dal convegno odierno ‘Business Retail
in Turchia’, organizzato da Confimprese per le imprese retail
italiane interessate a cogliere le opportunità di sviluppo offerte
dal sesto Paese di destinazione degli investimenti retail. La
crescita economica, del resto, è anche frutto dallo schema di
incentivi governativi che, per sostenere gli investimenti,
prevedono l’esenzione dai dazi doganali e dall’Iva, la riduzione
delle tasse e il supporto all’interesse.
«Le nostre imprese associate – dichiara Mario Resca, presidente Confimprese – considerano la Turchia un Paese dove investire, non solo perché è un mercato con buone potenzialità di sviluppo per gli investitori stranieri, ma anche perché il settore retail è ancora fortemente polverizzato e controllato solo da 3 grandi player, che insieme raggiungono il 25% del mercato distributivo. Non dimentichiamo, però, che la Turchia è soggetta a una forte oscillazione del tasso di cambio: negli ultimi mesi la lira turca ha subito una svalutazione del 25% sul dollaro, cosa che gli investitori devono tenere in considerazione per non compiere passi falsi».