Mario Resca, Confimprese: «Revisione al T.U. Commercio:
occasione preziosa per rendere la normativa aderente alla realtà
del settore. Chiediamo che Regione Lombardia sia la prima in Italia
a riconoscere il franchising, strumento in grado di supportare la
riqualificazione dei centri città»
(Milano, 4 ottobre 2013) – È un manifesto a sostegno del
franchising e a favore di una modifica sostanziale del T.U.
Commercio quello che Confimprese ha presentato oggi al gruppo Pdl
del consiglio di Regione Lombardia.
«Chiediamo alla Lombardia – afferma Mario Resca, presidente
Confimprese –, dove hanno sede legale il maggior numero di
franchisor, 233 pari al 25,7% del totale nazionale e il maggior
numero di punti vendita in franchising, 8.391, il 16% del dato
Italia, di inserire la definizione di franchising nel Testo Unico
del Commercio così come delineata dall’art.1 della legge 129/2004.
Riteniamo di fondamentale importanza dare al franchising un
riconoscimento ufficiale e misurarne la reale consistenza per poi
definire politiche a sostegno dello stesso». In questo modo la
Regione Lombardia potrebbe essere un esempio virtuoso per il resto
del territorio nazionale.
«Il sistema delle imprese in franchising – ha dichiarato durante la
riunione il consigliere Carlo Malvezzi, vicepresidente della
Commissione Attività Produttive – rappresenta in Lombardia una
realtà molto importante, che va sostenuta in quanto coniuga in modo
virtuoso le istanze del negozio urbano con la distribuzione moderna
organizzata, offrendo allo stesso tempo una risposta al problema
della desertificazione di tanti centri comunali e di tanti piccoli
negozianti altrimenti costretti alla chiusura della propria
attività».
«In un contesto in cui vi è un ritorno del consumatore a fare
acquisti in città a causa del crescente costo del carburante, i
costi complessivi degli immobili commerciali sono inferiori in
città rispetto ai centri commerciali e il commercio al dettaglio
tradizionale soffre, il franchising è un’opportunità concreta per
riqualificare i centri città, valorizzando l’imprenditoria locale»
conclude Resca.