GStar parlerà sempre più italiano.
Il marchio olandese di jeans alternativi ha da poco inaugurato a
Milano, in via Morimondo 26, il suo quarto showroom tricolore, uno
spazio di 850 mq., dopo quelli di Genova, Napoli e Bologna.
«Abbiamo in programma per i primi mesi del 2008 il taglio del
nastro di un qu into showroo m in Italia a Roma, dove già abbiamo
un monomarcaanticipa Jos Van Tillburg, presidente e amministratore
delegato del gruppo di Amsterdamnel vostro paese apriremo anche 10
nuovi monomarca entro i prossimi due anni».
L’Italia, che rappresenta per la società il quinto pese europeo per
volume d’affari dopo Germania, Francia, Regno Unito e Olanda, è
sicuramente un bacino strategico per l’azienda; a questo si
aggiunge che il fatturato italiano di GStar previsto per il 2007 è
pari a 50 milioni di euro su un giro d’affari consolidato globale
che, sempre per il 2007, sarà di 600 milioni. A trainare le vendite
della griffe di Amsterdam, che da quest’anno sfila a New York, è
stato soprattutto l’approccio sperimentale dei suoi jeans,
sinonimo, secondo i vertici aziendali, di "luxury denim
accessibile". «L’obiettivo del nostro team creativo — spiegano
dalla società fondata nel 1989 con all’attivo quasi 6000 punti
vendita in oltre 51 paesi e 86 monomarca nel mondo — è quello di
rendere accessibile un denim sofisticato a un’ampia clientela;
inoltre introduciamo ogni mese nuove linee caratterizzate da
lavaggi innovativi e abbinamenti originali ed eccentrici».
Uno dei punti di forza dell’azienda è il suo legame, sempre più
stretto, con il mondo del design. GStar non solo ha debuttato, come
unico ospite rappresentante di prodotti di moda, alla fiera
giapponese esclusivamente dedicata al design, la "Tokyo designer’s
fashion week", con una serie di oggetti e costumi realizzati a mano
per sfilate ed eventi speciali negli ultimi anni. A partire
dall’autunnoinverno 200809 dovrebbe anche riprendere la
collaborazione creativa, instaurata dal 2004, con il designer
australiano Marc Newson. (e.m.a.)