di Luca Gaiani e Marco Mobili
Le imprese cominciano a fare i
conti con le novità della Finanziaria. È vero che l'effetto delle
misure in vigore dal 1° gennaio sarà concretamente visibile solo
con le dichiarazioni fiscali che saranno presentate nel 2009. Ma è
altrettanto vero che i risultati di domani dipendeno dalle scelte
che vengono fatte oggi. Per questo, è necessario che gli operatori
valutino con attenzione le proprie decisioni per verificarne
l'impatto sul carico fiscale dell'impresa, pianificando - quando
possibile - i necessari rimedi. Tutti finalizzati, nel pieno
rispetto delle regole, a una corretta riduzione del carico
fiscale.
I dieci consigli per pagare meno al Fisco
Piccole imprese
Oltre al regime dei minimi (si vedano i servizi a pagina 34 e 35),
è rivolta alle imprese Irpef e ai soci di società di persone, anche
l'opzione per la tassazione del reddito con la stessa aliquota
prevista per le società di capitali (27,5%).
La scelta va fatta solo dopo aver svolto un preciso calcolo di
convenienza sul carico fiscale, dato che il regime dell'imposta
sostitutiva non genera alcuna altra conseguenza se non l'obbligo di
mantenere la contabilità ordinaria (il reddito si determina con le
regole Irpef). In linea generale, la tassazione con aliquota al
27,5%, rappresenta la scelta opportuna per contribuenti con elevati
guadagni, che prevedono per diversi anni di reinvestire gli utili
in azienda.
Buone opportunità, inoltre, per le ditte individuali, grazie
all'estromissione dell'immobile aziendale (anche in questo caso,
dopo attenta valutazione). Se, ad esempio, si ritiene di sviluppare
l'attività con altri imprenditori conferendo, a una società,
l'azienda comprensiva della componente immobiliare, l'estromissione
non risulta affatto opportuna, dato che il trasferimento isolato
del fabbricato sconterebbe le ordinarie imposte di registro e di
trascrizione.
Stretta sugli interessi
La disposizione che più allarma tutte le società di capitali
(pochissime le eccezioni) è il tetto alla deduzione degli oneri
finanziari. È possibile effettuare un primo controllo prendendo a
base i dati - anche provvisori - del bilancio 2007, confrontando il
30% del risultato operativo (differenza A-B del conto economico,
oltre ad ammortamenti e leasing) con gli oneri finanziari netti
dell'esercizio. Se si resta sotto la soglia, non si avranno
conseguenze negative e si potrà sfruttare appieno la riduzione
dell'aliquota Ires (dal 33 al 27,5%), con l'accortezza, però, di
ripetere il test anche in futuro, in presenza di modifiche nella
struttura.
In caso contrario, si valuteranno le possibili correzioni al
rapporto Rol/interessi passivi, ricordando che comunque sarà
possibile recuperare la mancata deduzione anche in anni
successivi.
Cessioni di imprese
Cambiano gli scenari per le cessioni di aziende. La nuova imposta
sostitutiva sulle operazioni straordinarie elimina gli ostacoli
fiscali che, dal 2004, si frapponevano al trasferimento delle
imprese attraverso la vendita delle partecipazioni societarie.
L'acquirente, infatti, non era in grado di recuperare il costo
pagato in termini fiscali, in quanto i beni aziendali restavano
iscritti ai valori storici senza possibilità di rivalutazione. Dal
2008, invece, chi compra aziende mediante l'acquisto delle quote di
una Srl o di una Spa, può stabilire con precisione quanto gli verrà
richiesto (12, 14 o 16 per cento a seconda dei valori) per scalare,
sotto forma di ammortamenti, il prezzo pagato, una volta che avrà
incorporato la società acquistata. In questo modo, le trattative
diventeranno più trasparenti in quanto nella quantificazione del
prezzo si potrà tenere conto in modo preciso di questi oneri
fiscali di cui si fa carico il cessionario.