Chi sono i giovani
neolaureati che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro?
Quali le aspettative, i timori di coloro che andranno con ogni
probabilità a far parte della cosiddetta “generazione 1000
euro”?
E’ questo ciò che Monster.it, sito di riferimento in Italia e nel
mondo per il recruiting on line, ha cercato di scoprire attraverso
un’indagine compiuta intervistando 986 neolaureati provenienti da
tutte le regioni italiane.
Secondo quanto
rilevato da Monster.it, la maggior parte dei giovani intervistati
(i due terzi) si è laureato tra i 23 e i 26 anni.
Tra costoro, sono
una maggioranza coloro che escono dall’università con una laurea
del vecchio ordinamento (71%) anche se la percentuale è in via di
riduzione (del 13% rispetto all’anno precedente), essendo oramai in
esaurimento la classe di coloro che rientrano ancora nel vecchio
ordinamento. Questi ultimi stanno, infatti, lasciando il posto ai
giovani in possesso della laurea triennale introdotta dalla nuova
normativa (18% dei casi), in crescita di 8 punti percentuali
rispetto al 2005.
La maggior parte
dei neolaureati che compongono il campione detiene un titolo
tecnico-scientifico. Più precisamente, il 29% del campione si è
laureato in ingegneria, mentre quasi uno su quattro ha conseguito
una laurea in economia. Tra le materie umanistiche, le lauree in
scienze della comunicazione sono quelle che prevalgono (9% dei
casi), cui seguono sociologia, lettere, filosofia con il 7% e, con
percentuali non molto dissimili, giurisprudenza, scienze politiche
e lingue che si aggirano attorno al 4%.
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Dall’indagine
realizzata, risulta inoltre che il laureato-tipo ha raggiunto un
voto di laurea compreso tra i 100 e i 110 punti nel 50% dei
casi, mentre il 23% è riuscito a conseguire il massimo
punteggio. Solo un neolaureato su 5 ha invece compiuto
un’esperienza di studio all’estero.
Quanto ai giovani che hanno frequentato un master, rispetto
al 2005, l’indagine ha messo in luce come vi sia stata una
diminuzione della percentuale di coloro che hanno scelto una
formazione postuniversitaria: se nello scorso anno un neolaureato
su 4 aveva infatti continuato i propri studi attraverso un master
biennale, annuale o di durata inferiore all’anno, nel 2006 la
percentuale è scesa al 22%, con un 78% di giovani che quindi non ha
voluto proseguire il proprio corso di studi una volta conseguita la
laurea.
Forse questa diminuzione può essere spiegata dal fatto che per
dei loro coetanei il master non si è rivelato come uno strumento
determinante ai fini di una prima collocazione nel mondo del
lavoro per stessa ammissione dei neolaureati. Infatti, nonostante
più della metà del campione che ne ha frequentato uno abbia
giudicato come positiva l’esperienza vissuta, per il 32% degli
intervistati il master non li ha effettivamente aiutati ad essere
collocati in azienda. Solo per il 29% è stato un fattore utile per
riuscire ad essere inserito in stage e solo nel 10% dei casi per
procurarsi un colloquio.
In seguito agli sforzi profusi durante gli anni di studi, non si
può di certo dire che motivazioni, stimoli e soprattutto
aspettative manchino negli animi di chi si sta affacciando nel
mondo del lavoro. E nemmeno si può dire che i giovani intervistati
non abbiano le idee chiare. In base alle risposte raccolte da
Monster.it, 2 milioni di visite mensili, 793 mila utenti registrati
e 950 mila CV inseriti nel proprio data base, sono infatti
fondamentalmente tre i fattori di cui i neolaureati tengono conto
nella scelta dell’azienda in cui lavorare.
Mentre ci si aspetterebbe che il pacchetto retributivo fosse uno di
questi, in realtà esso è ritenuto importante solo nel 12% dei casi.
E’ invece la possibilità di imparare e crescere in azienda ciò che
più conta per i giovani di oggi.
Tuttavia, rispondendo alla domanda “Come neolaureato che sta
entrando nel mondo del lavoro, cosa ti fa più paura?”, uno su
quattro dei partecipanti all’indagine ha riposto che ciò che lo
spaventa di più è la possibilità di non poter essere indipendente
economicamente. Medesima la percentuale di chi teme di non
riuscire a trovare un’occupazione, mentre il 19% conferma che il
non avere una stabilità contrattuale rappresenta motivo di
preoccupazione.
“Il nostro sito - dichiara Nicola Rossi, direttore Marketing di
Monster.it - rappresenta senz’altro un osservatorio privilegiato
sul mondo del lavoro, e l’indagine sui neolaureati che si sono
sottoposti alla nostra intervista, contribuisce a far luce sullo
stato reale e “morale” degli aspiranti giovani lavoratori”.
“Riconosco – continua Rossi - che alle previsioni e giuste
aspettative dei giovani si contrappongono timori ed incertezze che
difficilmente il mercato del lavoro, negli ultimi tempi, è riuscito
ad alleviare. Per questo motivo emerge la necessità, all’interno
del panorama italiano, di migliorare la situazione che si presenta
ai giovani appena entrati in questa nuova realtà e offrire loro
maggiori prospettive, cercando di trovare il modo per gratificare e
stimolare tutte quelle nuove leve che le aziende italiane hanno la
fortuna di poter seguire e formare in base alla propria tradizione
e necessità.”
Fonte: Silvia Zanella, Redazione Monster.it
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