Prenotazioni al ristorante via Internet

Data

lug 03, 2007

Cosa facciamo quando decidiamo di uscire a cena? Prendiamo il telefono e prenotiamo un tavolo. Se poi siamo habitué del ristorante prescelto, il cameriere ci accompagnerà al "nostro" tavolo. Tutto questo, negli Stati Uniti, è acqua passata. Il telefono è stato sostituito da Internet e la moda della prenotazione online sembra essere diventata un vero e proprio must. Lo dimostra il successo del sito OpenTable, http://opentable.com che, aperto 8 anni fa, dopo un decollo lungo e difficile, ora sta andando alla grande. Con una media di 2 milioni di prenotazioni al mese, OpenTable è oggi un network che annovera oltre 7mila ristoranti in giro per il mondo, dal Giappone al Messico, dai Carabi all’Inghilterra, con la massima concentrazione di adesioni in città come San Francisco e New York.
Il successo di questo nuovo modello è legato a differenti aspetti, che concorrono però tutti alla soddisfazione del cliente. Il servizio non solo elimina le attese al telefono e permette di effettuare una prenotazione a qualsiasi ora del giorno e della notte (e di disdirla con un solo click del mouse), ma offre anche tutta una serie di vantaggi. Il software di prenotazione, infatti, memorizza di volta in volta i gusti degli ospiti, le loro preferenze e le loro idiosincrasie. In questo modo, il personale del ristorante sa in anticipo, ad esempio, se un cliente desidera avere sempre lo stesso tavolo sotto quel certo quadro, piuttosto che se un altro cliente ha fatto la richiesta per il cibo kosher, ma solo se è a cena in compagnia di una certa persona.
Le note personali che "schedano" i vari ospiti a volte assumono un’importanza strategica. Ad esempio, i mariti in libera uscita che portano a cena un’amica potranno trascorrere una serata senza preoccupazioni, dal momento che il ristorante verifica preventivamente se le mogli degli stessi non hanno casualmente prenotato nel medesimo posto. O ancora, chi è solito cambiare spesso la partner (ma non il ristorante!) non correrà il rischio di vedersi trattato come un cliente regolare.
L’utilizzo del servizio è gratis per gli avventori e, come si è visto, elimina una serie di possibili inconvenienti. I ristoratori, invece, pagano un dollaro a prenotazione. All’inizio, quando il sito aprì nel 1999, non erano in molti disposti a farlo. OpenTable tuttavia non ha mai perso la propria determinazione e ha messo in campo una forza vendita molto aggressiva che è stata in grado di convincere i gestori del fatto che le prenotazioni online sarebbero presto esplose, esattamente come è successo con le compagnie aeree. A poco a poco, i ristoratori hanno incominciato ad accorgersi che il servizio faceva aumentare il numero di clienti, mentre oggi non far parte del sistema equivale a essere fuori moda.
(fonte: www.nytimes.com)