STIPENDI MODA: VOLA L’AREA COMMERCIALE
In concomitanza alla sempre maggiore importanza dell’area commerciale, cresce l’attenzione delle aziende verso la propria rete retail.
Dall’indagine di Suitex International, gli stipendi che sono cresciuti di più dal 1998 al 2007: Export Area Manager, Direttore di produzione, Uomo Prodotto e Visual Merchandiser.
E’ l’area commerciale quella che offre un
maggiore incremento delle retribuzioni ai propri manager. Questi i
risultati della ”X Indagine sulle retribuzioni nel settore della
moda” di Suitex International, società di ricerca e selezione del
personale specializzata nel fashion system.
Delle quattro aree prese in considerazione (commerciale, prodotto,
produzione, retail), le figure che hanno visto aumentare in modo
esponenziale i propri stipendi sono quelle dell’Export Area Manager
per l’area Commerciale, del Direttore di Produzione per l’area
Produzione, dell’Uomo Prodotto per l’area Prodotto e del Visual
Merchandiser per l’area Retail.
Sale il commerciale
L’area commerciale è il settore che, negli ultimi dieci anni, ha
avuto una crescita degli stipendi maggiore rispetto alla media. “Le
aziende stanno cercando nuovi sbocchi commerciali e un maggiore
dinamismo sui mercati”, spiega Luigi Castellani, partner e socio
fondatore di Suitex International. “Occupandoci di ricerca e
selezione del personale nel campo della moda da oltre vent’anni, ci
rendiamo conto dei trend di mercato anche dalle ricerche che ci
vengono commissionate dalle aziende: nell’ultimo anno almeno un
terzo delle nostre ricerche riguardavano l’area commerciale, con
richieste di figure quali Direttori Commerciali ed Export Area
Manager”.
Questi incrementi esprimono le tendenze di mercato che, da qualche
anno, stanno interessando le aziende che lavorano nel settore della
moda: internazionalizzazione e delocalizzazione produttiva. “A
conferma di ciò, vediamo quanto sia importante la figura
dell’Export Area Manager per un’azienda: sviluppando nuovi mercati
a livello internazionale, quali ad esempio Russia o Far East
(l’Europa è ormai considerata un mercato domestico), ovvero mercati
non ancora saturi, contribuisce a sviluppare il fatturato”,
commenta Castellani.
Aziende: produzione
delocalizzata
Per quanto riguarda la delocalizzazione produttiva, è evidente la
portata del fenomeno se analizziamo la trasformazione che il
Direttore di Produzione ha subito nel corso degli ultimi dieci
anni. “Se fino a quindici anni fa il Direttore di Produzione
gestiva un ciclo produttivo realizzato dall’azienda internamente o,
al più, delocalizzato a livello nazionale, ora deve essere in grado
di coordinare dei cicli deverticalizzati”, spiega Castellani. “Ciò
significa che, al giorno d’oggi, capita spesso che le fasi
produttive siano realizzate interamente o in parte all’estero, per
poi essere eventualmente rifinite in Italia. Quindi il Direttore di
Produzione è una figura che deve gestire flussi di merce a livello
internazionale, organizzare le produzioni locali, gestire i
fornitori nel rispetto delle tempistiche di consegna e nel rispetto
della qualità promessa al cliente”, conclude Castellani. E infatti
negli ultimi dieci anni il Direttore di Produzione ha visto
aumentare la propria retribuzione tra il 54% (stipendio min) e il
41% (stipendio max).
La rete Retail
In concomitanza alla sempre maggiore importanza dell’area
commerciale, cresce l’attenzione delle aziende verso la propria
rete retail. “Se tramite i commerciali le aziende conquistano nuovi
mercati, cresce la necessità di sviluppare le reti di vendita per
avere una maggiore visibilità. Il negozio monomarca, infatti, è la
vetrina dell’azienda sul mercato ed è lo strumento che permette di
avere un rapporto diretto con il consumatore, garantendo tutti i
feedback necessari alla logica del miglioramento continuo. E’ il
modo di vendere più moderno perché il flusso tra il produttore e il
consumatore è diretto e tutte le attività del marketing strategico
vengono implementate senza intermediazioni”, dice Castellani.
Da qui la necessità di una figura che gestisca tutti i punti
vendita: il Retail Manager. “Il Retail Manager uniforma e rende
efficiente e riconoscibile la rete retail in tutto il mondo: molte
aziende, quando decidono di investire all’estero, sviluppano la
rete retail aprendo dei negozi monomarca, in modo da rendere
immediatamente riconoscibile e identificabile il brand” conclude
Castellani.
Una figura, quella del Retail Manager, che ha ottenuto un
incremento della propria retribuzione del 45% circa negli ultimi
dieci anni.