Assemblea Tessilvari: il settore tiene, ma occorrono regole e finanziamenti

Data

lug 13, 2007

Meglio un''Italia (o un'Unione Europea) di commercializzatori che di produttori? Una domanda provocatoria emersa ieri durante l'assemblea della Federazione Industriale dei Tessilivari e del Cappello. "Nella Finanziaria 2007 erano previsti 20 milioni di euro per i consorzi del made in Italy - ha detto il presidente, Giorgio Giardini - ma dei decreti attuativi non si ha notizia".
“Spariscono i clienti portati via da una concorrenza sfrenata, che solo l'UE continua a difendere come rispetto del libero mercato", ha denunciato Giardini, al timone di un'associazione che rappresenta i comparti del tendaggio, dei tessuti tecnici, dei dettagli moda (pizzi, nastri, ricami, passamanerie), dell'editoria del tessile d'arredo e, in generale, di chi opera nelle nicchie più a monte del sistema moda. "Si tratta di assenza di regole - ha continuato Giardini - e di una politica interessante per la grande distribuzione e i grandi marchi, che delocalizzano e commercializzano senza controlli. Addirittura è la stessa Cina ad ammettere di non sapere cosa esporta e perché esiste tanta contraffazione!”.
Giardini ha ricordato il valore della produzione di ricerca, "senza la quale non esisterebbero gli articoli di lusso". Ma questa stessa ricerca, come ha ribadito l'imprenditore, "si sostiene con una base di fatturato insufficiente e costi del lavoro per unità di prodotto superiori anche a quelli europei. Bisogna che tutti si assumano la responsabilità e le scelte di una politica industriale specifica".
La Federazione ha presentato un documento di politica per il comparto manifatturiero tessile, indirizzata sia al sindacato che ai ministeri competenti, "perché si creino un ambiente e una rete di sostegno alle pmi".
Il bilancio del 2006 per le realtà che aderiscono a Tessilvari è complessivamente positivo, ma senza slanci: la produzione si è incrementata dello 0,6% e quindi, più che di espansione, si può parlare di tenuta, con un export in lieve avanzata, comunque più contenuta di quella registrata a valle, e le performance migliori ottenute dai "settori nel settore" ricami e passamanerie.