La stima dello Iab Italia: nel 2007 la rete ha raccolto 680 milioni di euro con una crescita del 39% sul 2006
MILANO - Gli investimenti nella
pubblicità on-line in Italia nel 2007 hanno raggiunto quota 680
milioni di euro, rispetto ai 488 raggiunti durante il 2006 (+39%).
Contro un mercato della pubblicità il cui fatturato dovrebbe aver
superato i 9 miliardi di euro. E nel 2008 gli investimenti
pubblicitari in Italia nell'interactive advertising potrebbero
raggiungere quota un miliardo di euro. È la stima dell'Interactive
Advertising Bureau Italia, associazione che raggruppa i maggiori
operatori della pubblicità on line.
I DATI - Nel dettaglio, Iab Italia stima una crescita del 43% per
il display advertising (banner, pop up, ecc...) che è passato da
quota 202 milioni raggiunti nel 2006 ai 290 del 2007. L'e-mail
marketing, con un incremento pari al 30%, ha raggiunto i 15
milioni. Dal canto suo il paid search (la ricerca pagata) registra
l'incremento più alto che si svilupperá intorno al 58% e i cui
investimenti sono saliti dai 130 milioni del 2006 ai 205 del 2007.
Incremento minore per classifieds e directories che toccheranno i
150 milioni con una variazione del +15% sulla quota dello scorso
anno. Chiude il conteggio il mobile marketing che ha registrato un
incremento del 33% raggiungendo i 20 milioni di Euro nel 2007
rispetto ai 15 milioni del 2006.
CRESCITA - «La chiusura del 2007 - sottolinea Layla Pavone, presidente di Iab Italia - conferma in pieno il trend di crescita previsto all'inizio dell'anno e questo è giá un primo dato che ci rende estremamente soddisfatti della risposta del mercato. Inoltre, il 2008 sará ancora un anno di grandi successi per l'industry della comunicazione digitale interattiva in generale e in particolare per il mercato degli investimenti pubblicitari online. Ci sono tutti i presupposti perchè le aziende ovvero gli investitori pubblicitari, incrementeranno le quote di budget dedicate all'online, avendo ormai compreso il forte potenziale che Internet garantisce in termini di Roi». «Riteniamo - prosegue la Pavone - che aumenterá anche il numero di aziende che decideranno di inserire internet nel media mix, allocando una buona parte del budget a questo che ricordiamo è un supermedia e si posiziona ormai nella rosa dei primi tre più importanti mezzi per quanto riguarda l'allocazione degli investimenti pubblicitari, se solo consideriamo anche gli investimenti in paid search».