Colpo di scena al
vertice di Yahoo!. Ieri sera subito dopo la chiusura di Wall Street
il sito online che ha scritto la storia della navigazione sul web
ha annunciato le dimissioni dell''amministratore delegato Terry
Semel e la sua sostituzione con Jerry Yang, co-fondatore del gruppo
e consigliere d'amministrazione. Semel ricoprirà la carica di
presidente non-esecutivo e in questa veste farà da advisor al
senior management di Yahoo!. La Borsa ha reagito alla notizia
spingendo al rialzo titolo, che nell'after hours è arrivato a
guadagnare fino al 5 per cento. «Avevo avvisato il board — ha
scritto Semel in una lettera al consiglio — della mia intenzione di
fare un passo indietro: credo che questo sia il momento giusto.
Ritengo che Jerry (Yang) e Sue (Decker, nominata presidente)
saranno in grado di garantire la transizione di questo gruppo verso
una nuova fisionomia negli anni a venire».
Immediata la replica del board della società di Sunnyvale, in
California: «Esprimiamo il massimo apprezzamento per il ruolo
vitale — ha detto Ed Kozel a nome del cda — svolto da Semel per
fare di Yahoo! l'azienda leader di internet. Sotto la sua
leadership è stato creato un enorme valore per gli azionisti, per
gli utenti e per gli inserzionisti pubblicitari: dal 2001, quando
Semel è entrato a far parte dell'azienda,i nostri ricavi sono
balzati di nove volte fino ai 6,4 miliardi del 2006, e oggi abbiamo
un utile operativo di un miliardo rispetto alla perdita che era
evidenziata al momento del suo ingresso. Il valore di mercato è
aumento di 30 miliardi di dollari».
Dietro le parole di apprezzamento e il nuovo incarico tuttavia
l'uscita di Semel dalla carica di Ceo segna il tramonto di un
manager che non ha saputo contrastare adeguatamente la sfida di
Google sul mercato del world wide web. Yahoo! ha infatti sofferto
una crescita molto lenta e una competizione estremamente accesa,
tanto che alcuni suoi investitori hanno più volte chiesto negli
ultimi mesi un cambio della guardia al vertice e nuove strategie
più aggressive. Non è un caso a questo proposito se all'assemblea
degli azionisti della scorsa settimana alcuni consiglieri di
amministrazione hanno ricevuto appena il 66% dei voti favorevoli,
un livello estremamente basso.
Già dopo l'assemblea sono circolate voci su imminenti dimissioni di
Semel, dimissioni prontamente smentite dell'azienda californiana.
Non solo. Secondo indiscrezioni di mercato Semel paga anche il
fallimento delle trattative di fusione con Microsoft: come è noto
le due aziende hanno negoziato un accordo poi naufragato
sull'incapacità di Semel di raggiungere un'intesa soddisfacente con
il colosso mondiale del software. Il ritorno di Yang è dunque la
risposta del colosso di internet alla domanda di cambiamento del
mercato. Yang aveva fondato Yahoo! con David Filo nell'aprile del
1994 soltanto per tenere sotto controllo i loro interessi personali
sul web. In quegli anni decine di siti internet cominciarono a
proliferare sul web, creando una sorte di jungla in cui era
impossibile districarsi per i navigatori della prima generazione.
Così, Filo e Yang riuscirono a trasformare Yahoo! in uno strumento
indispensabile concepito per aiutare i cibernautia individuare il
materiale infinito sparso per il cyberspazio. Alla fine degli anni
'90, Yahoo aveva così trasformato se stesso da un semplice elenco
di indirizzi e di siti, nel più importante hub di internet e nel
sito più trafficato del web. Tutto ciò fino all'avvento di Google
che in poco tempo si è affermato come il più potente motore di
ricerca del mondo, conquistando al contempo il ricco e promettente
mercato della pubblicità su internet.