di Cristina Jucker
Grandi superfici
per ogni brand, un piano intero per le collezioni Ermenegildo
Zegna, poi la couture, e ancora gli accessori. Ma anche gli uffici
marketing, retail, i responsabili prodotto. In tutto 150 persone,
riunite negli 8mila metri quadri della nuova sede della Ermenegildo
Zegna, progettata da Antonio Citterio con lo studio Beretta, in Via
Savona, nel quartiere milanese un tempo occupato dall'industria
pesante (da Riva Calzoni ad Ansaldo), oggi diventato il cuore del
mondo della moda e dell'arte.
Un investimento importante («Non abbiamo mai speso tanti soldi per
una cosa sola» ammette l'amministratore delegato Gildo Zegna, che
però non rivela la cifra) destinato a diventare il perno delle
attività mondiali del gruppo biellese. Che a questo punto può
contare su cinque grandi show room: questo di Milano, un altro a
Barcellona (importante per i Paesi del Sud America), poi uno a New
York, a Shanghai e a Tokyo. Una pietra miliare per consolidare la
posizione di leader nell'abbigliamento maschile. I dettagli del
bilancio 2007 non sono ancora pronti, ma, anticipa Gildo Zegna, «i
ricavi dovrebbero essere in linea con l'anno precedente (780
milioni di euro nel 2006, ndr) mentre i profitti sono cresciuti con
una percentuale maggiore. Tutto sommato siamo soddisfatti, anche se
c'è stata la sorpresa di un dicembre meno buono del previsto». E
per il 2008? «Quello che ci preoccupa non è tanto il cambio
euro/dollaro, ormai pensiamo che dovrebbe restare su questi
livelli. La grossa incognita è l'andamento dell'economia degli
Stati Uniti, dove fra due settimane apriremo un nuovo global store
a New York. In compenso la Cina per noi cresce del 30-40% all'anno
e in India apriamo altri due negozi (uno l'abbiamo già)».
L'apertura alla stampa e ai buyer di tutto il mondo della nuova
sede milanese è stata anche l'occasione per presentare la nuova
collezione autunno-inverno 2008-2009: il tema chiave è
"transeasonal", abiti raffinati, in tessuti di cashmere e lana
caldi ma leggeri, per chi viaggia molto in climi diversi. Ma anche
accessori in pelli pregiate, nei colori naturali, dal marrone al
verde. «Accessori e cravatte – spiega Gildo Zegna – hanno ormai
raggiunto il 15% circa dei ricavi: l'obiettivo è arrivare al 20%».
Una collezione raffinata, sia negli abiti formali sia in quelli più
sportivi, con una grossa dose di lusso: «Abbiamo puntato molto in
alto con i materiali pregiati» aggiunge l'amministratore delegato.
Convinto che il lusso sia tutt'altro che in crisi, a dispetto degli
andamenti in Borsa dei titoli del settore in questo periodo.
«Francamente mi sembrano delle reazioni un po' eccessive» dice
Gildo Zegna. Poi ci pensa un po' e aggiunge ironico: «In fondo il
lusso è abituato agli eccessi. Comunque meglio per noi non essere
quotati».
http://www.luxury24.ilsole24ore.com/ModaStili/2008/01/milano-moda-uomo-zegna_1.php