Leonardo Buzzavo, docente di Imprenditorialità e Strategie all'Università Ca' Foscari Venezia, ha maturato due decenni di esperienza nell'area di strategie di marketing, retail e innovazione digitale con particolare riferimento al settore automotive. È Coordinatore Tematico di Automotive Dealer Day, evento b2b leader in Europa dal 2003 promosso da Quintegia, la società di cui è co-fondatore e Presidente.
Brandy è il nuovo evento pensato come ecosistema di business per i marchi lifestyle, ovvero in tutti i settori in cui le aziende puntano a valori simbolici e a connessione emotiva con il cliente. Brandy si svolgerà a Milano il 7 e 8 ottobre 2015 e si concentra su temi di lifestyle branding, strategie retail e innovazione digitale.
Abbiamo posto al Prof. Leonardo Buzzavo alcune domande sulla nuova iniziativa che Quintegia lancerà a Milano il prossimo ottobre.
Quintegia, la società che lei presiede, dal 2003 organizza ogni anno l'evento "Automotive Dealer Day", ci vuole spiegare gli scopi di questo evento b2b?
Nel settore auto
esistevano molti eventi di prodotto, ma mancava un evento in cui
mettere a fuoco le strategie di collegamento tra brand, reti e
mercato e in cui costruire un'area business densa di soluzioni di
business per gli operatori. Il focus passa dal prodotto
all'innovazione di business e al networking. Una caratteristica
importante dell'evento è di rivolgersi sia ai brand (produttori)
sia alle reti (tipicamente i concessionari) sia ai fornitori di
servizi: l'incrocio tra best practice, esperienze e nuove soluzioni
di business rappresenta
una sorta di pit stop strategico e informativo. Negli anni le
presenze sono cresciute e si attestano ora oltre le 4.000 presenze
qualificate tra manager di case auto, concessionari e altre aziende
di filiera. Sulla scia del successo, l'entusiasmo e
l'ottimismo di 12 anni di ADD, Quintegia organizza a Milano il
prossimo ottobre "Brandy".
L'esperienza maturata con il Dealer Day, in particolare il formato
che integra contenuti (con molteplici sessioni parallele), area
business e eventi collaterali promuovendo il networking,
costituisce un evento che si distingue sia dalla fiera tradizionale
sia dal convegno
classico. Il settore automotive ha rappresentato per noi una
palestra in cui affinare il formato calibrando una serie di
componenti e le loro interazioni. Brandy è nato da questo lungo
percorso.
Qual è la novità di Brandy?
La novità principale è il focus sui brand
lifestyle: non parliamo quindi di lusso o di low cost ma
dei tantissimi brand che oggi puntano a lavorare sulla costruzione
di significati simbolici e di connessione emotiva con i
consumatori. L'idea è che questi brand di settori anche
molto diversi sono accomunati da problematiche simili e che quindi
possano beneficiare di contaminazioni trasversali. Brandy intende
coinvolgere i brand a partire dai vertici, i grandi
retailer e i numerosi operatori di filiera che offrono diverse
soluzioni di business per brand e retailer, promuovendo quindi un
ecosistema di innovazione strategica e di
business.
Come si presenterà questo nuovo evento? Seguirete il format di ADD?
In modo analogo all'esperienza del Dealer Day, Brandy integra contenuti, area business e eventi collaterali con una serie di sinergie. L'evento pone al centro i contenuti e l'area business in posizione baricentrica: anche l'agenda costituisce una continua alternanza tra momenti di aula e momenti di networking per incrociare esperienze, generare e sviluppare relazioni. Stiamo alimentando il Brandy Club ovvero una rete di imprenditori e manager alla guida di brand importanti che trovano interessante il percorso di Brandy.
Il retail ha raggiunto oggi un notevole sviluppo e conta numerosissime realtà, quali saranno i settori oggetto di questo evento destinato al b2b?
Come dicevo il focus è sui brand lifestyle e questi sono
presenti praticamente in tutti i settori. Noi tendiamo a
considerarli in tre gruppi principali ovvero
fashion (tutto ciò che indossiamo e quindi abiti,
scarpe, accessori) eat&drink (tutto ciò che
riguarda alimenti e
bevande di vario genere) e living (tutto il resto,
ambito ampio che include quindi elementi quali arredo, prodotti
esperienziali quali viaggi e mobilità ovvero auto, moto, bici
ecc.). Certamente l'ambito fashion giocherà un ruolo importante, ma
con attenzione alle contaminazioni: anche l'area eat&drink
(peraltro coinvolta nel mega-contesto di Expo2015) e living
forniranno una serie di spunti e varie opportunità di
contaminazione.
Quali sono le attività di networking e interazione?
L'area business
è progettata per essere al centro e quindi il fulcro delle attività
di networking. Oltre al programma di sessioni principali (che
verranno rese note più avanti nel sito dell'evento www.brandyspace.com) verranno sviluppati numerosi
appuntamenti differenziati.
I temi di branding, strategie retail e innovazione digitale si
prestano a numerose opportunità di incroci per far toccare con mano
e con la mente i nuovi orizzonti di sviluppo e fornire nuovi
stimoli per il business.
A chi altri si rivolge Brandy? Lo spazio che va dal consumatore al retailer e' vastissimo. quali mezzi userete per sensibilizzare la filiera del branding?
Il primo target di Brandy sono proprio i brand lifestyle, quindi imprenditori e manager di aziende titolari di brand interessati a migliorare la propria capacità di creare connessione emotiva insieme a scelte retail capaci di tradursi in risultati economici. Parallelamente siamo interessati a coinvolgere i principali retailer che sono chiamati a trasformare l'esperienza del consumatore tenendo conto della cross-canalità e dell'esplosione dell'internet delle cose.
Il fulcro dell'area business e delle aziende
sponsor è costituito dai b2b player
ovvero tutti quei fornitori di soluzioni di business per i brand e
retailer che li aiutano a migliorare la propria posizione
competitiva. Stiamo parlando quindi di aree quali: web
agency, analisi e metriche, retail design, customer experience
design, visual merchandising, e-commerce, IT, real estate, HR e
molto altro.
Certamente stiamo lavorando per stimolare sinergie su vari fronti,
e siamo molto lieti di avere tra i media partner anche
BeTheBoss insieme al proprio magazine
Beesness.
L'economia globale e la tecnologia stanno trasformando il mondo del retail. Come risponderà il consumatore?
La cosa che ritengo più interessante, importante e stimolante in
chiave di business è che il consumatore pagherà sempre per ciò che
vuole: nel mondo in cui viviamo le segmentazioni classiche del
mercato sono superate e lo stile di vita del consumatore è uno
degli
indicatori principali su cui far leva nel gestire interazione e
esperienza. La partita da giocare per i brand è modellare
la giusta coerenza tra il proprio DNA, le proprie attività di
branding e le dinamiche retail, tenendo conto di sfide e
opportunità digitali divenute ormai pervasive. Si tratta
di un sottile gioco di equilibrio da conseguire navigando
attraverso mercati sfidanti e concorrenza agguerrita. Anche Brandy
è stato concepito come un prodotto lifestyle, ma ovviamente in
chiave business: punta a connessioni emotive ma su solide basi di
caratteristiche funzionali importanti che collocano l'innovazione
nel business al centro del processo. Qui lo stile che conta di più
è la coerenza nel business design nel progettare i diversi tasselli
e renderli funzionali all'ecosistema.