La pizza di "Fratelli La Bufala"
andrà in Borsa nel giro di tre anni. La quotazione, scrive
l''agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, riguarda la holding Emme Sei.
Il gruppo, intanto, annuncia 20 nuove aperture per il 2010 tra
Stati Uniti, Europa e Medio Oriente, raggiungendo quota 110 locali,
con un investimento atteso pari a quattro milioni di euro.
Il progetto di sbarco a Piazza Affari era già stato accarezzato dal
gruppo, ma il collocamento era poi stato accantonato per la crisi
dei mercati iniziata che ha avuto il suo apice nella seconda metà
del 2008. Il gruppo stima di chiudere l'anno in corso con un
fatturato di circa 65 milioni e di raggiungere nel 2010 un giro
d'affari da 75 milioni. Dal 2003 ad oggi Fratelli la Bufala,
marchio gestito dalla holding Emme Sei fondata da Giuseppe Marotta,
ha aperto 91 ristoranti, 82 in Italia e nove nel mondo di cui 28
gestiti direttamente e 63 in franchising. Un ritmo invidiabile, che
non frena neppure in tempi di magra, segno che la pizza non teme
nessuna crisi. Le nuove aperture previste entro la metà del 2010
sono due a New York e un secondo locale a Miami. Al gruppo fa capo
anche il marchio Bufala Cafe.
In Medio Oriente invece è prevista l'inaugurazione di una seconda
location a Istanbul e due nuovi ristoranti a Dubai grazie ad un
accordo di master franchising siglato lo scorso anno che prevede
l'apertura complessiva di cinque store in tre anni. In Europa tra
le destinazioni certe figurano Spagna e Francia. «Il nostro
obiettivo - spiega il presidente e azionista di maggioranza di Emme
Sei, Giuseppe Marotta - è di proseguire nel processo di espansione,
puntando soprattutto sull'estero. Guardiamo in particolare agli
Stati Uniti, visto anche il momento favorevole (nel senso del calo
vistoso dei prezzi effetto della crisi, ndr) del mercato
immobiliare».
Il caso di Fratelli La Bufala non è isolato. Anche la catena
concorrente Rossopomodoro, che fa capo alla holding Vesevo (di cui
Marotta è stato socio) ed è guidata dal presidente e ad Franco
Manna, aveva pensato due anni fa di debuttare alla Borsa di Londra.
La catena di locali (63 i ristoranti in Italia e Europa, 71 milioni
di fatturato) di origine napoletana ma con sede legale a Milano,
che ha tra le insegne più conosciute «Anema e cozze», ha poi
preferito soprassedere. (Al.An)