Fratelli La Bufala, la pizza verso la Borsa

Data

nov 13, 2009

La pizza di "Fratelli La Bufala" andrà in Borsa nel giro di tre anni. La quotazione, scrive l''agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, riguarda la holding Emme Sei. Il gruppo, intanto, annuncia 20 nuove aperture per il 2010 tra Stati Uniti, Europa e Medio Oriente, raggiungendo quota 110 locali, con un investimento atteso pari a quattro milioni di euro.

Il progetto di sbarco a Piazza Affari era già stato accarezzato dal gruppo, ma il collocamento era poi stato accantonato per la crisi dei mercati iniziata che ha avuto il suo apice nella seconda metà del 2008. Il gruppo stima di chiudere l'anno in corso con un fatturato di circa 65 milioni e di raggiungere nel 2010 un giro d'affari da 75 milioni. Dal 2003 ad oggi Fratelli la Bufala, marchio gestito dalla holding Emme Sei fondata da Giuseppe Marotta, ha aperto 91 ristoranti, 82 in Italia e nove nel mondo di cui 28 gestiti direttamente e 63 in franchising. Un ritmo invidiabile, che non frena neppure in tempi di magra, segno che la pizza non teme nessuna crisi. Le nuove aperture previste entro la metà del 2010 sono due a New York e un secondo locale a Miami. Al gruppo fa capo anche il marchio Bufala Cafe.

In Medio Oriente invece è prevista l'inaugurazione di una seconda location a Istanbul e due nuovi ristoranti a Dubai grazie ad un accordo di master franchising siglato lo scorso anno che prevede l'apertura complessiva di cinque store in tre anni. In Europa tra le destinazioni certe figurano Spagna e Francia. «Il nostro obiettivo - spiega il presidente e azionista di maggioranza di Emme Sei, Giuseppe Marotta - è di proseguire nel processo di espansione, puntando soprattutto sull'estero. Guardiamo in particolare agli Stati Uniti, visto anche il momento favorevole (nel senso del calo vistoso dei prezzi effetto della crisi, ndr) del mercato immobiliare».

Il caso di Fratelli La Bufala non è isolato. Anche la catena concorrente Rossopomodoro, che fa capo alla holding Vesevo (di cui Marotta è stato socio) ed è guidata dal presidente e ad Franco Manna, aveva pensato due anni fa di debuttare alla Borsa di Londra. La catena di locali (63 i ristoranti in Italia e Europa, 71 milioni di fatturato) di origine napoletana ma con sede legale a Milano, che ha tra le insegne più conosciute «Anema e cozze», ha poi preferito soprassedere. (Al.An)

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